Flaiano, film di Ozon
Pescara – Stasera il Flaiano Film Festival propone al Multiplex Arca la seguente programmazione: in Sala 5 alle ore 20,30 sarà presentato il film di Francois Ozon “Nella casa”: i cinquantenne Germain (Fabrice Luchini) è professore di letteratura presso il Liceo Flaubert in una cittadina francese. È un docente competente, ma è anche uno scrittore mancato perché carente di talento. Jeanne (Kristin Scott Thomas), sua moglie, gestisce una galleria di arte moderna. All’inizio dell’anno scolastico Germain viene favorevolmente impressionato dalla qualità dell’elaborato del sedicenne Claude (Ernst Umhauer), un bel ragazzo di umili origini, che sembra timido.
Il testo, fluido e sottilmente sarcastico, racconta l’amicizia con Rapha (Bastien Ughetto), un compagno di classe che ha suscitato il suo interesse perché appartiene a una famiglia piccolo borghese, apparentemente “perfetta”. Ciò che intriga Germain e Jeanne (coinvolta dal marito) è la chiosa finale del tema: ‘continua’. Affascinato dallo spirito di osservazione dello studente, Germain lo stimola a continuare a scrivere. Claude si insinua abilmente in seno alla famiglia del compagno, e diventa un habitué nella bella villetta. Cmmedia drammatica, spiritosa e intelligente, che si sviluppa come un thriller con risvolti dark più che inquietanti. Scritta dallo stesso regista con uno stile incisivo e con dialoghi taglienti, adatta brillantemente “El chico de la última fila”, una pièce teatrale del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga. Ozon ripropone la sua abilità nel far emergere aspetti infausti da situazioni apparentemente ordinarie.
Alle ore 18,30 per il concorso italiano “Itaker” di Toni Trupia (Ingresso libero) con Francesco Scianna e Michele Placido: il film ci riporta nella Germania industriale degli anni ’60, e ai suoi lavoratori multietnici: italiani soprattutto, “Itaker” in tono dispregiativo, turchi e altri disperati. La fotografia dai toni decolorati tinge l’ambiente dell’immigrazione di quei tempi, non molto distante da quella di oggi. Protagonista Pietro, un bambino rimasto orfano a seguito della morte improvvisa della madre, che si ritrova in viaggio con uno sconosciuto di nome Benito. L’uomo ha promesso di riportarlo dal padre, mai visto prima, emigrato da anni in Germania. Scoprirà dopo poco che quella dell’uomo era solo una scusa per ottenere per sé un passaporto altrimenti impossibile da avere. L’uomo cercherà infatti di sbarazzarsi presto del fardello. Il bambino inizia a vivere nelle casupole di legno approntate per gli operai di fianco alla fabbrica vivendo assieme a loro emozioni, delusioni, lontananza dalla famiglia, disperazione, sfruttamento. A sfruttare la situazione di subordinati senza possibilità di fuga: un gruppo di parassiti guidati dal boss locale Pantanò, rigorosamente “itaker” anche lui, venditore di stoffe e di truffe. La figura materna di una donna, Doina, una rumena anche lei sfruttata dai malavitosi e costretta ad essere l’entreneuse di Pantanò, porta a Pietro qualche sorriso e il calore e la parvenza di una famiglia condividendo con lui e con Benito scene da famiglia normale.
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