Mare di Alba, chiarezza invece di mutismo

Alba Adriatica – (Foto: la foce del Vibrata dal ponte di legno tra Alba e Martinsicuro) – Per il bene della città e per il suo turismo, che già soffre di suo a causa della crisi e del maltempo insistente, sarebbe necessario il massimo della chiarezza e delle assunzioni di responsabilità dopo l’episodio della piccola turista di due anni colpita da una forte crisi gastroenterica, dovuta a virus fecali nelle acque di balneazione. Le condizioni della bambina, assicura la famiglia, sono migliorate all’ospedale di Ancora in cui è ricoverata e nel quale dovrà restare, comunque, parecchi altri giorni. Questa è una buona notizia, ma certo non attenua nè cancellata la gravità di ciò che è accadto. La piccola, figlia di un professionista originario abruzzese che vive a lavora a Bologna, ha contratto la sua malattia facendo il begno ad Alba. Dunque immergendosi in acque balneabili, fruibili da chiunque. Ma nelle quali c’è un virus. Anzi, per dirla tutta, nelle quali si sono riversati prodotti o liquidi tossici. Come è potuto accadere?
Tutti ora giurano che sono in corso verifiche sui depuratori e sugli scarichi nel fiume Vibrata, che finisce in mare tra Alba e Martinsicuro, proprio vicino ad un parco per bambini. Ma l’origine e la causa della tossicità non si conoscono. Ci si chiede se le acque (con tanto di bandiera blu a nord e a sud del Vibrata) siano controllate con puntualità e accuratezza. Ci si chiede se esistano verifiche e vigilanza sufficienti. Ci si chiede – ma da sempre – quali siano le condizioni del Vibrata, che più di una volta ha giocato “scherzi” non incoraggianti per il turismo. Ma soprattutto la gente, gli albergatori, i turisti, si domandano a cosa servano mutismi e silenzi da parte di autorità e istituzioni, che fanno finta di niente e anzi guardano in cagnesco chi solleva l’argomento. Ad Alba il nuovo sindaco esattamente come il vecchio?