Altre falsità sul processo GR a L’Aquila
L’Aquila – Ancora falsità , se non vere e proprie bugie, da parte di esponenti politici sul processo alla commissione Grandi Rischi e sulla sentenza di condanna emessa a L’Aquila. C’è chi, evidentemente, non solo non sa leggere neppure un giornale, ma, se ci riesce, non sa capire ciò che legge. Lo evidenzia la senatrice Enza Blundo, che interviene in merito alle affermazioni poste in essere dal Senatore Barani relativamente al terremoto verificatosi in Lunigiana.
La Cittadina eletta al Senato Enza Blundo interviene in merito alle gravi affermazioni pronunciate proprio ieri mattina in aula dal Senatore Barani relativamente al terremoto verificatosi in Lunigiana. Collegandosi al recentissimo evento sismico accaduto in Toscana, egli ha testualmente detto “Sono sicuro che la procura di Massa non aprirà fascicoli contro la scienza, come è accaduto a L’Aquila e non si condannerà chi non ha previsto i terremoti perché certe sentenze non vanno rispettate come quelle di L’Aquila dove i più grandi scienziati sono stati accusati di non aver saputo prevenire i terremoti facendo un danno di immagine all’Italia incommensurabile”. La cittadina al Senato Enza Blundo denuncia la gravità inaudita di tali affermazioni poste in essere da chi si permette di giudicare l’operato di magistrati, muovendo contro di loro delle critiche che non hanno alcun fondamento. Ed infatti, leggendo le motivazioni della sentenza che ha ritenuto responsabili i componenti della Commissione Grandi Rischi, ci si rende perfettamente conto di come la decisione sia ben fondata; il magistrato giudicante afferma che i Componenti avrebbero dovuto “valutare il rischio sulla base delle loro effettive conoscenze e calibrare una corretta informazione”, compito questo che non è stato assolto dai Componenti, il cui intervento è stato più che altro politico in quanto volto a tacitare le preoccupazioni, peraltro fondate, non solo della popolazione aquilana ma anche di esperti del settore che avevano denunciato l’anomalia delle scosse verificatesi a L’Aquila nei giorni precedenti la scossa devastante del 6 aprile.
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