Sindaci fuggiaschi: il caroacqua svanisce
Pescara – L’acqua, per ora, non sarà più cara. Sempre che ne arrivi nei rubinetti degli utenti delle province di Pescara, Chieti, Teramo, perchè carenze idriche e disservizi sono oltre che prevedibili, o già in atto, già chiaramente previsti da esperti e anche da qualche sindaco. Insomma, se l’aumento fosse stato oggi approvato (ma non lo è stato), l’Abruzzo si ritroverebbe all’inizio dell’estate 2013, esattamente come in tutti gli anni precedenti andando indietro di 40-50 anni. Senza acqua sufficiente. Ironia della sorte, quest’anno ha piovuto per tutto il mese di maggio ed ha ripreso a piovere negli ultimi giorni, adesso che giugno è alla conclusione.
Ma, dicevamo, aumenti non ce ne saranno. L’assemblea dei sindaci (una settantina) convocata per oggi, si è risolta con un nulla di fatto. C’erano solo meno di 20 sindaci, dunque nessuna decisione possibile, e problema rimandato. A quando? Chi sa. Certo, i sindaci decisi ad assumersi la responsabilità di rincarare per gli utenti di costi del servizio idrico, sono stati davvero pochini. Durante la riunione, alcune decine di persone e qualche politico manifestavano in strada. Tira una brutta aria per chi crede di poter infliggere un’altra estate di crisi agli utenti e ai turisti, senza pensare piuttosto a cacciare chi ha gestito l’acqua e percepito compensi molto ingrassanti. Del tutto inadeguati, comunque, alla reale qualità del servizio e delle prestazioni. L’anello al naso pare non accettarlo più nessuno.
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