Cos’è il servizio aereo della Capitaneria


Pescara – (di Stefano Leone – foto di Massimo Leone) – GENESI E SVILUPPO DEL 3° NUCLEO AEREO DI PESCARA –
(Foto: Prencipe intervistato da Leone per inabruzzo.com, il comandante nel suo ufficio e scorci del comando e dei velivoli a terra e in volo sulle Isole Tremiti) - Il 3° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Pescara venne istituito il 01.07.90, successivamente al rischieramento di due velivoli ad ala fissa, Piaggio P-166, che ne divennero la dotazione iniziale, quale risposta del Comando Generale Capitanerie di Porto alla richiesta di supporto aereo al monitoraggio della comparsa di consistenti aggregati di mucillagine nonché al flusso migratorio alimentato da sbarchi clandestini di profughi albanesi (emergenza, questa, che ha raggiunto il suo picco negli anni 1991 e 1997).
Questa ennesima situazione di crisi, visti anche i consistenti danni provocati a livello economico (in particolare nei settori pesca e turismo), spinse l’allora Ministro della Marina Mercantile ad istituire una commissione ad hoc che, ritenendo necessario uno studio approfondito del fenomeno, ne affidò la realizzazione all’italiana Telespazio, società all’avanguardia nel campo delle ricerche satellitari; per un’acquisizione di dati più precisa, era però necessario eseguire rilievi a quote differenti, secondo l’area, utilizzando vettori aerei specificamente attrezzati quali i Piaggio P-166 dei Reparti Volo della Guardia Costiera i cui vertici, dal canto loro, contestualmente all’ampliamento della componente volo del Corpo, effettuarono il riposizionamento strategico dei mezzi aerei che portò all’istituzione del Reparto, da allora stanziale sull’aeroporto d’Abruzzo. Inizialmente, mancando idonee strutture logistiche presso i piazzali, il personale dovette adattarsi ad una sistemazione logistica provvisoria all’interno della locale Capitaneria di Porto trasferendosi successivamente presso l’aeroporto civile, allora in avanzata fase di realizzazione. Nei pressi dell’attuale terminal commerciale venne realizzato un hangar per il ricovero dei velivoli (ancora oggi esistente ma utilizzato dagli elicotteri dell’elisoccorso), tuttavia la sistemazione precaria costringeva il personale ad utilizzare alcuni prefabbricati per svolgere le proprie mansioni.
La svolta avvenne il 12.02.1999 quando, successivamente all’abbandono dell’Aeronautica Militare, il Reparto potè disporre delle strutture dell’Aeroporto Militare, di quello che una volta si chiamava “Pasquale Liberi”. Altra importante novità è la prevista istituzione a Pescara di un terzo nucleo elicotteri, dopo quelli di Sarzana e Catania-Fontanarossa, che dovrebbe ricevere gli AB-412 versati dalle altre due Sezioni una volta entrati in servizio i nuovi AW-139. Oggi seppur anagraficamente giovane, il 3° NAGC di Pescara coopera con organizzazioni similari di paesi sia europei che dell’area mediterranea avendo al suo attivo la partecipazione a numerosi interventi di rilevanza internazionale quali l’operazione “Bahar” (prima missione italiana di bonifica ambientale all’estero) che, tra il 12 ed il 25.09.06, vide “Manta 10-01” rischierato a Larnaka-Cipro per effettuare il telerilevamento delle coste libanesi (170Kmx 139 ore volo) in prossimità della centrale termoelettrica di Jieh, 30 km da Beirut, colpita da bombardamenti israeliani che causarono lo sversamento a mare di tonnellate di olio combustibile pesante. Negli ultimi 3 anni, in oltre 50 missioni SAR, il Reparto ha maturato più di 6000 ore volo, mentre, nel solo 2010, queste sono state 1792.2 totali; da sottolineare inoltre che, nel novembre 2009, il 3° NAGC ha raggiunto le 10.000 ore di volo su velivolo ATR-42.
OPERATIVITÀ
Nel periodo estivo e sino al 30 settembre, il Servizio di allarme effettuato dalla Componente Aerea ad ala fissa è strutturato su base nazionale con turnazione tra il 2° NAGC di Catania ed il 3° NAGC di Pescara; in questo periodo, con copertura oraria 08,00-20,00 (festività e domeniche comprese), viene quotidianamente garantita la messa in moto entro 30 minuti al massimo dalla ricezione dell’ordine di intervento; al di fuori della predetta fascia oraria, l’avviamento motore avviene entro 120 minuti. Per competenza territoriale, la base di Pescara ricade sotto la dipendenza gerarchica e territoriale della Direzione Marittima di Pescara, ma l’attività operativa programmata o di allarme viene disposta dall’IMRCC (solo SAR – per le altre missioni agisce come Centrale Operativa del Comando Generale) che può delegare gli MRSC (Reparti Operativi per le missioni non SAR) corrispondenti al coordinamento dei velivoli secondo l’attività operativa richiesta. Considerata l’autonomia del velivolo che consente missioni della durata di 7 ore, l’ATR-42 in servizio presso questo Reparto viene utilizzato lungo tutta la penisola avendo come zone di elezione il Mare Adriatico, il Mar Ionio e il Mar Tirreno Centro Meridionale. Al comando del reparto di Pescara è insediato, dal settembre 2011, il Capitano di Fregata Pilota Antonio Prencipe, di origini pugliesi di San Giovanni Rotondo. Non nuovo del Reparto in quanto, prima della carica di comando, è stato per quattro anni, Comandante in seconda del Nucleo aereo di Pescara.
- Comandante Prencipe, quanto è difficoltosa la responsabilità di comando di un reparto volo in un periodo di ristrettezze economico-finanziarie del nostro Paese?
“ Moltissimo. Non fosse altro perché, con le poche risorse economiche a disposizione, vi è necessità ugualmente di mantenere al massimo gli standard operativi degli equipaggi di volo. Molto aiuta la grande preparazione che ti infonde la Marina, il resto lo fa la passione e la dedizione di piloti e tecnici che amano la professione ”.
- Bisogna dunque fare di necessità virtù?
“ Assolutamente si. Questa è una professione silente, che si svolge senza clamore eccessivo come nella più consolidata tradizione della Marina. Riusciamo, però, ad essere “combat-ready” in ogni situazione grazie al senso di abnegazione di questi uomini ”.
- Cosa si sente di augurare ai suoi uomini e alla sua componente all’inizio di una stagione estiva, l’ennesima, che il suo Reparto volo va ad affrontare?
“ Che questa professione silente, come dicevo prima, comporti come sempre è stato soddisfazione e compiacimento personale per tutti gli uomini siano essi piloti, tecnici ovvero personale di servizio, affinchè il loro impegno sia come sempre convalidato dalla gratificazione di svolgere qualcosa che è mirato al servizio della gente e del Paese, pur in un periodo difficile per tutti”.
Lasciamo il Comandante Prencipe. Alcuni ufficiali sono in attesa per un briefing con il loro Comandante. D’altronde, per dirla con un aforisma che la dice tutta, “la scienza è il capitano, e la pratica sono i soldati”.


22 Giugno 2013

Categoria : Le Interviste
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