“Zullino, guardò i potenti dall’alto”


L’Aquila – UN INTERVENTO SUL CORRIERA DELLA SERA – LUNEDI’ PRESENTAZIONE DEL LIBRO A ROMA – (Foto: Gianfranco Giustizieri e la copertina del suo libro) – Sul sito del Corriera della Sera – cultura è apparso oggi questo articolo di Marco Nese: “Quando un uomo di valore se ne va, gli amici cercano di colmare il vuoto. Le persone che ruotavano attorno a Pietro Zullino, grande giornalista e uomo di profonda cultura, hanno pensato che il modo migliore per esorcizzare la sua mancanza fosse quello di dedicargli un libro. Ne è nato un volume a più mani: «Una vita per la scrittura» (Ed. Carabba), coordinato dal docente Gianfranco Giustizieri. Un libro che ripercorre la storia umana e intellettuale di Zullino. Morto il 4 gennaio 2012, è stato caporedattore di «Epoca», direttore del «Settimanale» e del quotidiano «Roma».
Ha scritto libri storici come «I sette re di Roma», «Giuda», «Catilina», tutti pubblicati da Rizzoli. È stato anche autore di biografie: «Il comandante» (Sugarco), dedicato alla strabiliante vita di Achille Lauro, «Quel piccolo prete» (Eri-Rai), un ritratto umano e politico di don Luigi Sturzo, e una ricostruzione immaginaria della vita di Ippocrate di Kos scritta per Laterza con Massimo Fioranelli.
Straordinario conoscitore dell’antica Roma, Zullino ha dato forse il meglio di se stesso in un libro bellissimo dedicato a Properzio, il poeta latino che non si inchinava ai potenti. Un aspetto che Zullino, uomo di rigore morale, apprezzava molto. Aveva in orrore gli intrighi e la malafede degli uomini di potere. Lo scrittore americano Robert Pogue Harrison ricorda di aver riferito a Zullino che il poeta russo Josip Brodsky definì l’imperatore Marco Aurelio «uno dei migliori uomini mai vissuti». Zullino ne sorrise, concedeva a Brodsky la licenza poetica, ma disse che non si può essere uno dei migliori uomini e al tempo stesso imperatore romano. Personalmente devo molto a Zullino. Ero ancora universitario quando mi accolse nella redazione romana del settimanale «Epoca». Mi insegnò che c’è un solo modo per un giornalista di guardare i potenti: dall’alto in basso. Sempre critico, diceva di essere un bastian contrario: «Se vince la destra sono di sinistra e se vince la sinistra sono di destra». Negli ultimi anni aveva speso molte energie per rilanciare i romanzi di Laudomia Bonanni, scrittrice abruzzese vincitrice di un Viareggio e un Campiello e poi colpevolmente dimenticata. Non ha fatto in tempo a vedere i frutti del suo lavoro: è appena uscita negli Stati Uniti la traduzione di una delle opere della Bonanni, La rappresaglia, pubblicata dalla Chicago University Press col titolo «The reprisal».

PRESENTAZIONE A ROMA – Lunedì 24 giugno 2013 ore 18.00 – Casa delle Letterature – Piazza dell’Orologio, 3, appuntamento per la presentazione nella Capitale del libro di Giustizieri, alla presenza di esponenti del mondo culturale, giornalistico e letterario.
Natura ribelle, fuori da ogni conformismo, rispettoso delle regole attinenti la professione giornalistica, mai soddisfatto delle verità rivelate, questo fu Pietro Zullino.
Pietro Zullino, una vita per la scrittura non è solo un libro di memoria, ma vuole ripercorrere un itinerario esistenziale alimentato da passioni culturali attraverso le quali emergono fatti della nostra vita che hanno determinato la nostra storia.
Un caleidoscopio di personaggi e di avvenimenti, d’incontri tra passato e presente, d’ interpretazioni tra realtà storiche e verità nascoste, d’indagini come lettura delle contraddizioni umane, d’invenzioni narrative come contrappasso al potere della storia ufficiale, di necessità culturali per andare oltre la notizia.
E poi c’è il sogno. «La vita e il sogno sono le pagine di uno stesso libro» così Arthur Schopenhauer e Zullino ebbe questa visione. L’aveva quando s’immergeva nelle inchieste e vedeva lontano in un’inesauribile avanzata della mentalità mafiosa contaminatrice di intere classi politiche e l’aveva quando scavava nella Storia per disincrostare le false realtà costruite nel tempo.
Un libro che lega il passato ed il presente e da cui emerge la volontà di Zullino di rimettere in discussione e riposizionare, quasi con impertinenza, tutto ciò che noi accettiamo come verità.


22 Giugno 2013

Categoria : Cultura
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