L’Abruzzo si fa sentire tra i centomila
L’Aquila – Tra i centomila che si valuta arrotondando abbiano partecipato alla manifestazione di questa mattina a Roma, indetta dalla triplice (erano molti anni che i tre sindacati maggiori non si univano in piazza), migliaia di lavoratori abruzzesi di ogni categoria, di diverse città e fabbriche, di organizzazioni di donne, con colori, cappellini, striscioni, slogan, bandiere e anche qualche fisarmonica, quelle piccole che in Abruzzo molti chiamano organetti. Tutto per dire al governo che questa volta la spina la staccheranno i disoccupati. Cgil, Cisl e Uil scendono uniti in piazza a Roma perche’ gridare al governo che “il Paese ha bisogno di risposte rapide”.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, abruzzese doc, e’ esplicito: “Il Paese perisce e la classe politica tarda ad adottare misure efficaci, a dare risposte, invece di parole e promesse”. I capi regionali dei sindacati puntano al sodo, ovvero alle risorse per la cassa integrazione in deroga.
L’Abruzzo due decenni fa era la prima regione del Mezzogiorno, la “Lombardia del Sud”. Enfasi e paroloni, ma sicuramente anche molta verità , confortata da numeri e cifre. Oggi soffre, come e forse di più, sotto molti aspetti, incalzato da crisi, chisure di aziende, licenziamenti, anche purtroppo diversi suicidi di imprenditori. I giovani tornano ad emigrare, se possono, e non solo verso il Nord, ma anche verso i paesi esteri. I sindacati reclamano urgenti e decisi interventi della Regione, dove è possibile. Per di più, grava sull’economia ma soprattutto sulle situazioni psicologiche della gente, il ritardo della ricostruzione nelle zone terremotate, per il quale uno spiraglio si è avuto solo ieri (decreto emergenze divenuto legge, 1,2 miliardi per L’Aquila): dopo più di 4 anni dalla tragedia. La burocrazia spinge verso il baratro, con paurosi e vergognosi ritardi (vicenda del dragaggio del porto di Pescara), il turismo stenta quest’anno a partire, e si susseguono notizie ambientali davvero non incoraggianti: le ultime da Legambiente, che denuncia in Abruzzo situazioni peggiori rispetto al 2012.
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