Emergenza idrica, scrive Codici Abruzzo
Pescara – Scrive Domenico Pettinari, associazione consumatori Codici Abruzzo (foto): “Riteniamo che l’emergenza idrica a Pescara sia alle porte e cercheremo di fornire analisi e spiegazioni. L’emergenza idrica sta già interessando diversi comuni della Provincia di Pescara che nei giorni scorsi sono rimasti senza acqua. In particolare l’emergenza idrica ha interessato alcune zone rurali del Comune di Silvi che da alcuni giorni sono senza acqua nell’indifferenza più assoluta di tutti.
In questa zona rurale si sta registrando un caso molto strano , vi sono alcune famiglie verosimilmente interessate dallo stesso approvvigionamento che hanno acqua abbondante a differenza di altre che non si sa perché, pur essendo interessate dalla stessa fonte di approvvigionamento, non hanno acqua. Ma veniamo a Pescara e negli altri comuni. Negli ultimi anni le tariffe sono aumentate a dismisura e oggi per alcune utenze tocchiamo i 2 euro a metro cubo!!! Stiamo pagando l’acqua quasi fosse il petrolio. Ci avevano messo a credere che gli aumenti si rendevano necessari per fare le opere di riefficientamento delle condutture obsolete e ormai colabrodo. Ma a fronte degli aumenti che oggi possiamo definire ingiusti ed ingiustificati questa è la situazione che ci si profila davanti: Abbateggio (perdita/volumi non fatturati 70,3%), Carpineto della Nora (perdita/volumi non fatturati 81,8 %), Civitella Casanova (perdita/volumi non fatturati 73,9%), Francavilla al mare (perdita/volumi non fatturati 68,7%), Lettomanoppello (perdita/volumi non fatturati 71,3%), Miglianico (perdita/volumi non fatturati 69,5%), Pescara (perdita/volumi non fatturati 54,0%), Pescosansonesco (perdita/volumi non fatturati 78,5%), Rapino (perdita/volumi non fatturati 81,8%), Serramonacesca (perdita/volumi non fatturati 79,8%), Torre de Passeri (perdita/volumi non fatturati 75,3%), Villa Celiera (perdita/volumi non fatturati 76,4%). Anno di costruzione della rete : Cugnoli 1935, Pescara 1960, Silvi 1950, Rapino 1950, Ripa Teatina 1950, Pianella 1960, Abbateggio 1945, Catignano 1955, Civitaquana 1955 e via dicendo…Questo significa che le condotte gestite dall’Aca Spa oltre ad essere antichissime perdono la media del 60% dell’acqua immessa alla captazione e ciò va a provocare indubbiamente la crisi idrica che tutti conosciamo quando nel periodo estivo i consumi aumentano. Precisiamo che i dati sopra riportati sono estrapolati da fonte “autorevolissima” quale è il Bilancio Consuntivo dell’ACA Spa .
Ma non basta! I maggiori introiti derivanti da aumento di tariffa che sarebbero dovuti servire per l’ammodernamento delle vecchie condotte vengono utilizzati anche per pagare lauti premi di risultato a dipendenti e vertici dell’azienda infatti proprio in questi giorni si parla di premi di risultato che starebbero per liquidarsi per diverse centinaia di migliaia di euro. Allora ci chiediamo: con le condutture che fanno acqua da tutte le parti e l’emergenza idrica alle porte quali risultati hanno raggiunto all’interno dell’Aca per cui si rende necessario il premio? Alla nostra domanda naturalmente non troviamo risposta… Il Commissario Unico Straordinario degli ATO regionali nominato dal Presidente Chiodi perché non ha mai imposto al gestore ACA Spa di fornire l’elenco delle opere realizzate con il maggior introito da aumento tariffario? Perché forse con l’aumento tariffario non si sono fatte le opere? E allora i soldi dei cittadini dove sono finiti? L’ACA spa ha un ufficio legale interno all’azienda nel quale operano circa 5 persone interne tra contenzioso e difesa legale e proprio in questi ultimi mesi con Determina 124 del 18-02-2013 veniva affidato INCARICO SUPPORTO AMMINISTRATIVO UFFICIO AFFARI LEGALI periodo 1-02-2013 – 31-08-2013 per un importo di € 8.400,00 e con Determina 214 del 02-04-2013 veniva affidato Attività di supporto all’Ufficio legale per la durata di un anno per un compenso totale di € 14.400,00. In altri settori la situazione e simile a quella dell’ufficio legale. Si vedano ad esempio i numerosi incarichi di consulenza esterna elargiti dagli uffici tecnico e amministrativo dove operano diverse unità che potrebbero benissimo far fronte anche agli incarichi che si preferisce conferire all’esterno”.
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