Calcio promosso, qualche riflessione


L’Aquila – Scrive Enrico Cavalli: “Modeste riflessioni sulla promozione dell’AS.L’Aquila in 1’Divisione’. Il clima di giusto tripudio cittadino per la promozione, impone di vedere l’evento oltre il dato agonistico. Nei circuiti comunicativi, a parte letture superficiali della storia rossoblù, sono emerse dissertazioni del rapporto fra sport e socialità aquilana. A cimentarvisi, soggettività sovente distaccate dal mondo del football locale, e, forse, manchevoli del riconoscimento a quanti in passato e di recente hanno contribuito alla causa rossoblù, si pensi ad es., a Ermenegildo Di Felice, Antonio Papponetti, Pasquale Specchioli, Elio Gizzi.
La resipiscenza dei circoli elitari, sul fatto agonistico locale va accolta positivamente, essendoci permessi varie volte di modestamente sollecitarla (Cfr.,’Diario rossoblù-aquilano 2003-2008, Biemme, L’Aquila)) e, prima di noi, lo fece il decano del giornalismo sportivo aquilano, Dante Capaldi per non citare altri maestri divulgatori delle cronache calcistiche nostrane, da Elio Cianfarano ad Enrico Carli, da Alvaro Iovannitti a Giulio Manilla, da Gianni Lussoso a Domenico Chiodi(scusandoci per eventuali omissioni), in questi giorni di celebrazione affatto considerati.
La massima stampa sportiva ha idealmente avvicinato la promozione dell’AS.L’Aquila a quella in cadetteria dell’AC.Carpi a fronte della vicenda sismica, e, aggiungiamo, vi è un precedente storico accomunante le due squadre perché dirette negli anni’30 da Josefz Ging, cioè, il magiaro mister dei rossoblù in serie B(da taluni nostri dirigenti calcistici travisata inspiegabilmente!). Chissà che il vittorioso presidente aquilano Corrado Chiodi, non pensi ad una amichevole con il club carpigiano onde suggellare l’alleanza aquilano-emiliana per l’ottenimento di fondi giusti e necessari dal governo ed UE., per la ricostruzione post sisma.
Pronto a congratularsi con l’AS.L’Aquila, il ceto politico municipale, non tanto nel segno del flaianiano ’soccorso dei vincitori’, invero, il Sindaco lavorando alla agibilità del’T.Fattori’, posto che la ‘questione Acquasanta’ sfugge di mano per lassismi tecnici da pochi paventati e che condurranno i rossoblù a dovere disputare diverse partite della prossima stagione allo stadio di Piano D’Accio in virtù del benestare dell’amministrazione comunale teramana. Tale circostanza, inevitabilmente, ha creato sconcerto fra la tifoseria proprio all’indomani di una vittoria così attesa, e, rischia di minare le credenziali rossoblù per l’annata 2013-14, laddove, al di là del blocco delle retrocessioni, si ritroveranno quelle compagini blasonate cui l’AS.L’Aquila tenne testa dal 1958 al 1969, quindi, dal 2001 al 2004 prima di uscire dal calcio che conta e dove ora si è fatto ritorno!
Ciò non suoni a mere sottolineature storicistiche, finalmente, si capisce a L’Aquila che il calcio e lo sport in generale, è fattore di identità collettiva tanto più all’atto della ricostruzione così inaugurata moralmente e materialmente dall’approdo rossoblù in 1’Divisione, con tutto quel che ne seguirà in termini di visibilità del capoluogo regionale nel panorama nazionale”.


21 Giugno 2013

Categoria : Dai Lettori
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