L’INGV, sede Abruzzo, intanto tutto si blocca sul sito per il sisma in Garfagnana
L’Aquila – (Foto dell’INGV: i carotaggi eseguiti a Bagno in prossimità di una faglia) - “Dopo aver scoperto che il territorio aquilano e’ uno dei piu’ esposti al rischio sismico e per decenni non e’ mai stato adeguato in tal senso, mi riferisco alle tipologie di costruzione ed ai luoghi in cui si e’ edificato, il fatto che l’INGV ritenga che L’Aquila debba avere un’attenzione particolare per lo studio della microzonazione sismica, e debba essere sede di indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosita’ nelle aree colpite dal terremoto del 2009, e’ utile anche per il resto del territorio nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Gianni Chiodi in apertura dei lavori del convegno: ‘Progetto Abruzzo dell’INGV’ , nella nuova sede dell’Istituto di Geofisca e Vulcanologia in via dell’Arcivescovado, dietro Piazza Duomo. Il Progetto, frutto di un Accordo di Programma tra MIUR e Regione Abruzzo, approvato e finanziato nel 2011, sperimentazione pilota della durata di 3 anni, e’ stato avviato nel 2012. Vede coinvolti 25 ricercatori: 10 gia’ occupati da anni e 15 neo assunti che si dedicheranno alle indagini, al geomagnetismo e alla fisica dell’atmosfera. Si faranno varie attivita’ : seminari per la popolazione, incontri tecnici e workshop internazionali. Il progetto intende porsi come punto di riferimento per cittadini ed istituzioni e, grazie al supporto del Miur, della Regione, di altri enti, creare le basi per un “laboratorio permanente”, per un centro di eccellenza internazionale. ” Si tratta di un’iniziativa di alto valore scientifico a breve e medio termine, che rafforza le prospettive aquilane e regionali – ha proseguito il Presidente – che associo ad un’altra grande iniziativa, quella rappresentata dal Gran Sasso Science Institute, investimenti a medio e lungo termine – ha sottolineato – sulla ricerca e la conoscenza che assicurano risultati di eccellenza alla comunita’”. Chiodi ha poi sottolineato l’alta capacita’ scientifica dell’INGV riconosciuta in tutto il mondo. “Puntare sulla ricerca scientifica – ha proseguito – rafforza il rango, le prospettive, l’attenzione sul nostro territorio e assicura il progresso economico e sociale. Diventiamo sempre di piu’ una societa’ post industriale ove solo la conoscenza e l’alta specializzaione possono cenfermarci prosperita’ economica nel futuro”.
GARFAGNANA – L’inaugurazione coincide con un forte terremoto in Toscana, alle 12 e 33 di oggi, magnitudine locale 5,2, che ha mandato letteralmente in blocco per ore il sito dell’INGV. La circostanza, del resto non nuova, ha messo in evidenza che probabilmente sono urgenti interventi per rendere più immediata e accessibile l’informazione tempestiva e precisa in caso di eventi sismici importanti. L’alta capacità scientifica esaltata da Chiodi non è sufficiente, se poi tutto si blocca a livello di divulgazione immediata e rapida nelle emergenze.
L’INGV – L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV pubblica sul proprio sito: “Oggi 21 giugno viene inaugurata la nuova sede INGV a L’Aquila e con i risultati del primo anno di attività del Progetto Abruzzo, frutto di un Accordo di Programma tra il Miur, la Regione Abruzzo e l’INGV (scarica qui il programma dell’evento). Si tratta di un piano di ricerca nato per incentivare e promuovere la ricerca scientifica sul territorio abruzzese al fine di dare un forte impulso alla rinascita fisica e morale della città, come capoluogo culturale in un ambito scientifico a forte valenza applicativa.
Il MIUR ha infatti concesso un finanziamento per un progetto pluriennale dal titolo “Progetto Abruzzo – Indagini ad alta risoluzione per la stima della pericolosità e del rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009”, che mira a fornire informazioni scientifiche dettagliate e risposte concrete alla nuova richiesta di conoscenza e sicurezza che viene dall’Abruzzo all’indomani dell’evento che ha colpito L’Aquila e il suo circondario.
Già da prima del 2009 la sede INGV di L’Aquila ha ospitato strumentazione tecnologicamente avanzata appartenente alla Rete Sismica Nazionale, alla rete mediterranea a larga banda MedNet e alla rete magnetica mondiale Intermagnet. L’eccezionalità del nuovo impegno assunto con il Progetto Abruzzo ha motivato il suo spostamento dal Forte Spagnolo, purtroppo danneggiato dal terremoto, a una moderna e più ampia sede operativa posta nel cuore del centro storico della città, non lontano dal Duomo.
Oltre a favorire le numerose nuove attività scientifiche previste dal Progetto, la nuova sede intende porsi come un punto di riferimento per cittadini e istituzioni, anche attraverso una serie di iniziative tra cui seminari aperti alla popolazione, incontri tecnici aperti a professionisti e amministrazioni e workshops scientifici anche a carattere internazionale. Tra queste iniziative vi è la preparazione di una guida storico-divulgativa ideata per far conoscere il territorio abruzzese nella sua complessità naturalistica e culturale, in relazione agli effetti dei terremoti e di altre calamità. Insieme alle altre iniziative a carattere divulgativo, la guida punta a creare una nuova cultura della prevenzione diffusa su tutto l’Abruzzo.
L’attività prevista per il Progetto Abruzzo è stata inizialmente improntata all’ampliamento delle basi di conoscenza e alla elaborazione di nuovi strumenti operativi utili per la messa a punto di efficaci politiche di prevenzione su tutto il territorio regionale. Il Progetto favorisce lo sviluppo di tali politiche attraverso la costruzione di tre pilastri: la conoscenza del territorio e degli elementi soggetti al rischio, la definizione dei livelli di azione sismica attesi, l’elaborazione di scenari di scuotimento. Le sette Unità di Ricerca che operano nel Progetto concorrono tutte, in forme diverse ma coordinate, al raggiungimento di questi obiettivi.
La pubblicazione della OPCM n. 3907 del 13 novembre 2010 “Contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico”, nella sezione in cui tratta del finanziamento di Studi di microzonazione sismica, ha parzialmente modificato, e in qualche modo meglio focalizzato, gli obiettivi del Progetto, identificando i professionisti incaricati di tali studi e le amministrazioni che li hanno commissionati come destinatari certi delle conoscenze e degli strumenti che il Progetto fornisce.
Progetto Abruzzo, al cuore dei processi sismogenetici: perforazione di un pozzo di 150 metri a carotaggio continuo nella Piana dell’Aterno (3-14 Giugno 2013)
Il Progetto propone dunque un nuovo modello d’intervento per la prevenzione nelle regioni ad elevata sismicità; un modello che vede l’INGV al centro di una forte sinergia tra tutte le componenti del territorio e che si esplica secondo due linee d’azione principali:
•da un lato migliorando con sistematicità il livello delle conoscenze sulla sismogenesi dell’Abruzzo, sulla sua struttura crostale, sulla propagazione del moto sismico e sulla risposta sismica attesa nelle aree di insediamento, elaborando scenari di scuotimento per tutto il territorio regionale ed evidenziando elementi per la mitigazione del rischio sismico;
•dall’altro proponendosi come aggregatore e divulgatore di conoscenze su tutti gli elementi di fragilità ambientale necessari per la microzonazione sismica a scala comunale, sia derivanti dal Progetto stesso che acquisiti nel tempo da altri organi e agenzie o dai professionisti stess.
È auspicabile che l’ulteriore sviluppo di questo modello possa trovare una collocazione stabile nei futuri piani operativi e finanziari delle amministrazioni interessate, come esempio virtuoso di messa a frutto del grande patrimonio scientifico e culturale italiano per la mitigazione dei rischi naturali, in Abruzzo come nel resto del nostro Paese”.
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