Politica: Mascitelli, ospedale Ortona,Gatti, PD e crisi peligna
IDV-CIALENTE – “Nei confronti del sindaco dell’Aquila, non credo che Costantini abbia commesso un reato di lesa maesta’, ma credo abbia semplicemente espresso un giudizio, condivisibile o meno, di netta contrarieta’ a comportamenti pasticciati o poco chiari con il centro-destra, comportamenti che sono cosa diversa da una leale collaborazione tra Istituzioni, perche’ non e’ questa la via per affrontare e risolvere i gravi problemi della citta’”. Lo ha dichiarato il Coordinatore regionale dell’Idv, Sen. Alfonso Mascitelli, che e’ intervenuto a sostegno di alcune posizioni espresse dal Capogruppo alla Regione Carlo Costantini. “La proposta di una giunta di ‘salute pubblica’ – aggiunge Mascitelli – fatta da Cialente, con alcuni tentativi rientrati, come l’idea bislacca della nomina di Tancredi a delegato comunale per la ricostruzione, e’ stata gia’ respinta al mittente dallo stesso centro-destra per voce dei coordinatori regionali e provinciali. Se invece guardiamo alla sostanza delle cose – ha proseguito Mascitelli -, per la drammaticita’ dei problemi che sconvolgono L’Aquila, allora il Pd puo’ facilmente rendersi conto che le importanti proposte contenute nella mozione presentata da Lolli, da Di Stanislao e altri Parlamentari, erano gia’ tutte presenti, come risulta nei verbali, nei 60 emendamenti dell’Idv al Decreto 39, votati dal Pd e bocciati dal centro-destra. Non si capisce, e non capirebbero i cittadini dell’Aquila che hanno dato fiducia a questo sindaco e a questa maggioranza, perche’ – conclude – un centro-destra che rema contro a Roma dovrebbe poi essere adeguato e adatto a un coinvolgimento amministrativo all’Aquila”.
OSPEDALE ORTONA – “Credo che questa forma di protesta sia una manifestazione politica e strumentale, e non fondata su obiettivi principi tecnico-sanitari”. Risponde chiaro e deciso, l’assessore alla Sanita’, Lanfranco Venturoni, ai reclami degli ortonesi contro una ipotetica chiusura del presidio ospedaliero. “Intanto – chiarisce – non si parla di chiusura – e al momento non ci sono le condizioni per modificare alcunche’. L’ospedale di Ortona subira’ un rimodellamento, ma sulla base di un progetto di riorganizzazione sanitaria , di cui evidentemente non si vogliono comprendere le ragioni”. In conferenza stampa, l’Assessore ha piu’ volte ribadito l’infondatezza della protesta, soffermandosi sulla spiegazione delle motivazioni che giustificano il Progetto riorganizzativo della rete ospedaliera abruzzese. “Attualmente vengono chiamati ed utilizzati – spiega l’Assessore – come ospedali (cioe’ strutture di ricovero per malati acuti) anche quelle strutture che ospedali non sono, perche’, ad esempio, sarebbero destinate al ricovero di malati cronici. Questo utilizzo improprio, non solo non e’ economico, ma riduce il livello di efficienza del servizio offerto agli utenti, anche perche’ la cura delle patologie cambia nel tempo. Solo un esempio, per far conprendere meglio il concetto: anni fa occorreva il ricovero di una settimana per l’intervento di cataratta, oggi non e’ nenache piu’ praticato in day ospital ma in ambulatorio. Per questo ragione – ribadisce Venturoni – stiamo lavorando ad un’opera di riconversione, localizzando le patologie acute negli ospedali, e “delocalizzando” le patologie croniche in strutture distrettuali ad hoc. Solo in questo modo si utilizzera’ ciascuna struttura in base alla propria specificita’, e si distribuiranno appropriatamente i ricoverati”. Tornando al caso Ortona, dunque, “e’ vero che trattasi di un ospedale per acuti a rischio – riprende – ma non ora, perche’ l’ospedale di Lanciano non e’ in grado di assorbire alcun reparto. Quando si creeranno le giuste condizioni si vedra’, in base alle specifiche esigenze, come riconvertire la struttura ortonese. Credo che alla citta’ di Ortona, e al Sindaco – ha concluso l’Assessore – non competa occuparsi di quali reparti debbano o no restare attivi, ma piuttosto che il proprio ospedale o distretto funzioni a perfezione”.
(Nella foto: Lanfranco Venturoni, assessore regionale alla sanità)
SERVIZI PERSONA – “La legge si chiama cosi’ perche’ va letta. L’intervento della cara collega Sclocco mi lascia il dubbio che gli amici del Pd non abbiano letto la legge di istituzione delle Asp (Aziende Pubbliche per i Servizi alla persona)”. Cosi’, l’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, che ha inteso replicare alle dichiarazioni della consigliera Marinella Sclocco. “Ma quale regime di controllo? – riprende l’Assessore – La Regione conserva una mera attivita’ di vigilanza. Ma quale attivita’ vessatoria di liquidazione per i Sindaci? – incalza Gatti – I Comuni non liquideranno le Ipab (Istituzioni di pubblica Assistenza e Beneficenza), ma svolgeranno una normale attivita’ ricognitiva per conferire il patrimonio di quelle gia’ estinte e prive di organi alle Asp. Le finalita’ della legge, infine, sono chiare: meno poltrone per amici e piu’ servizi sociali efficienti alle persone, diffusi in modo omogeneo su tutto il territorio. Il Pd vuole davvero portare in Commissione e Consiglio una battaglia di retroguardia per riportare le lancette della storia sui servizi sociali alle persone, di dieci anni indietro?”.
PD PER CRISI PELIGNA – Il Capogruppo del PD Camillo D’Alessandro, unitamente ai Consiglieri D’Amico e Di Pangrazio ( PD ) hanno inoltrato al Presidente Chiodi una interpellanza per conoscere quali iniziative sono state assunte dalla sua Giunta per ottemperare agli impegni deliberati dal consiglio regionale il 21 luglio 2009 “In quella data, e su nostra iniziativa – sottolinea il Capogruppo D’Alessandro – il Consiglio regionale si è riunito in seduta straordinaria per affrontare la grave crisi economica della Valle Peligna. L’Assemblea all’unanimità, ha approvato la delibera n.14/1 Evento sismico e crisi economica nella Valle Peligna nella quale si prevede un impegno diretto del Presidente Chiodi per la sottoscrizione dell’accordo di programma con il Ministero per lo Sviluppo Economico, la definizione degli stanziamenti per lo sviluppo della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, le iniziative per la ripresa economica dell’area di crisi l’ammontare dei finanziamenti, sostenere presso l’U.E. la ridefinizione dei Regolamenti Comunitari al fine di consentire un sistema di maggior sostegno delle aree della Provincia dell’Aquila colpite dalla calamità naturale del 6 aprile 2009 con l’inclusione dei Comuni della Valle Peligna che risultino danneggiati. Successivamente, con delibera consiliare n.18/1 Definizione dell’ambito territoriale della istituenda zona franca urbana approvata all’unanimità dal Consiglio regionale il 22 settembre 2009, si impegnava la Giunta regionale affinché attivasse politiche di attrazione industriale con particolare riferimento oltre che alle zone aquilane anche al comprensorio Peligno, la cui crisi economica – sottolinea il Vice Presidente D’Amico – è aggravata dalla contiguità con le zone colpite dal sisma”.Il gruppo del PD, nel sottolineare come sia necessario muoversi con urgenza per il rilancio dell’economia della Valle Peligna , chiede che il Presidente della Giunta riferisca in Consiglio sulle cose fatte e con quali esiti.
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