OPPOSIZIONI SCATENATE, SUL DECRETO IL GOVERNO COSTRETTO A PORRE LA FIDUCIA
L’Aquila – (ore 17,18) – Nel pomeriggio la svolta, del resto ritenuta inevitabile da ieri sera. Sul decreto emergenze (che contiene anche i soldi per L’Aquila) il governo è stato costretto a decidere di porre la questione di fiducia. Le opposizioni scatenate (soprattutto il Movimento 5Stelle, ma non solo) avevano messo in atto un ostruzionismo che avrebbe portato ben oltre il 25 giugno, giorno di scadenza del decreto. Se entro quella data non fosse approvato e quindi trasformato in legge dello Stato, bisognerebbe riprendere un lungo ed estenuante iter da capo ripassando per il Senato, e dunque per tutte le commissioni. Sarebbe stato un colpo letale per molti provvedimenti urgentissimi, compreso quello per L’Aquila
La maggioranza alla Camera è solida, e la fiducia non dovrebbe essere in discussione, anche se, per prudenza, è bene aspettare la fiducia prima di tirare un sospiro di sollievo. Le opposizioni, M5S in testa, eccepivano una quantità di argomenti che a loro dire sono da ridiscutere. Il M5S non vuole essere un seplice passacarte, uno stuolo di pigiatori di bottoni, così dicono alcuni suoi esponenti. Ma anche nella Lega c’erano insofferenze e rilievi.
Nelle ultime ore, mentre a L’Aquila (ma anche altrove) saliva la preoccupazione (benchè la politica abbia taciuto su tutta la vicenda, ad eccezione della Pezzopane e di altri tre parlamentari del PD), si è tentato qualche accomodamento su TAC e turismo. Niente da fare. Le richieste, anzichè attenuarsi, aumentavano. Allora rottura e ricorso alla fiducia, annunciato dal PD Franceschini poco prima delle 17, che dovrebbe risolvere il problema.
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