Adesso capite perchè la gente va via?


(Immagine: berlicche.wordpresse.com) – L’iter del decreto con i soldi per L’Aquila (ma anche diverse altre emergenze, ritenute vitali) sta percorrendo un iter politico-parlamentare estenuante, fantozzianamente tragico. Al momento in cui scriviamo (sera del 19) è impantanato alla Camera, tra ostruzionismi 5Stelle, liti, tensioni, risse, insulti, minacce. Nessuno potrebbe essere, stasera, davvero certo del suo naturale compimento: l’approvazione e la pubblicazione come legge dello Stato. Possiamo solo augurarci che sia così.
Su questo decreto migliaia di residenti nel cratere (ma anche in Emilia, supponiamo) hanno “toccato con mano”: hanno percepito quale mostruosità, quale leviatano malefico, quale Berlicche beffardo, sia lo Stato italiano. Come siano i suoi pilastri legislativi e politici, pieni di tranelli, intoppi, lacci e laccioli velenosi che, di fatto, impediscono il bene dei cittadini.
Non si è mai sicuri di nulla, specialmente quando questo nulla è vitale per la gente, come la ricostruzione aquilana ferma da 50 vergognosi, sfrontati mesi. Anzi, più l’argomento è importante, più si complicano le cose, più si affonda nella venefica palude. Probabilmente chi non se ne rendeva conto, ha ormai capito perchè la gente va via, perchè L’Aquila ha perso finora 6.000 abitanti, perchè tanti sono nervosi, sfiduciati, aggressivi, talvolta all’apparenza persino inferociti. Gente che non riconosci più, anche se ti era amica. Da questa Italia, pensano in tanti (sempre di più), bisogna fuggire. Qualsiasi altro paese del mondo sarà migliore. Che amara, sconfortante verità: qualche anno fa non l’avremmo immaginata. Ma, come è noto, il peggio non è mai già venuto.



19 Giugno 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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