Tendopoli, situazione di assoluta emergenza: tutti i campi debbono essere svuotati
L’Aquila – Il maltempo, il freddo: erano quanto meno attesi. E’ normale che ad autunno inoltrato, i termometri scendano a picco e si debba ricorrere ai caloriferi e agli abiti pesanti. Aggiungiamo i fenomeni estremi che ormai sono frequentissimi e aggravano la situazione ad ogni manistazione di intemperanza meteorologica. Il risultato è la situazione gravissima, di assoluta emergenza, che si è rivelata oggi in tutta la sua drammaticità nelle tendopoli, che, come ha ribadito il sindaco Massimo Cialente, vanno assolutamente abbandonate e smobilitate subito. I danni del maltempo hanno colpito praticamente tutti i circa 60 accampamenti ancora aperti, portando danni, fango, allagamenti, fughe e autentica disperazione specie nelle famiglie che contano piccoli e anziani. La notte è trascorsa in bianco per molti, oltre che per il freddo, anche per la paura delle violente folate di vento e degli scrosci d’acqua. Che il maltempo fosse in arrivo era stato detto, ripetuto e urlato da tutte le previsioni meteo: chiunque ha sentito o letto nei giorni scorsi che il termometro sarebbe precipitato anche di 12-14 gradi. Cosa fare adesso? Portare via dalle tende tutti e sistemarli in qualche modo, anche provvisoriamente, e accelerare i lavori nelle case di categoria A, B e C. Pretesa che cozza contro le mille difficoltà riscontrate da tutti per l’avvio dei lavori: problemi di burocrazia, problemi per i tecnici, problemi per imprese che quando annusano lavori economici da compiere, si dileguano o non si fanno più sentire dopo aver promesso il falso. Cioè di voler eseguire i lavori. La sola soluzione che a molti pare praticabile è il ricovero delle persone negli alberghi della costa, e la rapidissima edificazione di nuove case antisismiche o di legno, davvero per tutti, e non per privilegiati, come troppo spesso è avvenuto nelle assegnazioni decise fino ad oggi.
Gli sfollati, circa seimila, vivono ancora in 2000 tende. La Protezione civile e il sindaco rivolgono un appello ad accettare una sistemazione provvisoria in albergo alle persone a cui e’ stata gia’ assegnato un alloggio antisismico prefabbricato. ”Ci auguriamo che le persone comprendano che sta arrivando l’inverno – spiega il dirigente della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio all’ANSA -. Invitiamo chi oggi ha una casa assegnata e sa quindi che nel giro di qualche settimana sara’ in un alloggio,ad accettare di trasferirsi per qualche tempo in albergo. Cosi’ si eviterebbero disagi e problemi”. Per la protezione, con l’arrivo di temperature ancora piu’ fredde sarebbe difficile gestire un esodo di massa all’improvviso.Il piano di chiusura delle 171 tendopoli si sarebbe dovuto concretizzare entro settembre, ma il tutto e’ slittato per la paura risvegliata da una forte scossa (4,1 Richter) di qualche settimana fa e per la richiesta di sindaci e cittadini di rimanere in tenda per andare direttamente nelle casette.
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