Accademia dell’Immagine, un disastro totale: rovine, sussidi da fame, silenzi regionali
L’Aquila – (Foto: l’Accademia Los Angeles e sotto Umberto Trasatti) – Era l’istituzione culturale più prestigiosa e internazionale, proiettata fino a Los Angeles e ad Hollywood, apprezzata, stimata da grandi attori e registi. Si chiamava Accademia dell’Immagine, scuola di cinema e immagini in genere. E’ finita nella polvere il 6 aprile 2009, e nella polvere è restata, in clamoroso dispregio dei valori culturai, ma anche umani, visto che solo pochi dei dipendenti (diciamo fortunati… ma forse ci sarebbe da dire di più) hanno ritrovato una collocazione. Per gli altri, sussi da fame e neppure tutti i mesi. Mangiare tutti i giorni, infatti, per taluni è un lusso… Almeno secondo la Regione, che non ha dato risposte, e mantiene un marmoreo silenzio. Come parlare con i faccioni di pietra dell’Isola di Pasqua. O forse quelli rispongono di più agli studiosi.
Se L’Aquila aspira ad essere capitale europea della cultura, la Regione dovrà pur capire che esistono dei punti fermi, delle basi dalle quali partire. Una base storica e garantita è l’Accademia. Per ora, se ne occupa il sindacato CGIL.
Scrive il segretario della CGIL Umberto Trasatti: “Rischia di diventare veramente assurda, anche a causa dei ritardi della giunta regionale, la vicenda dell’Accademia dell’Immagine dell’Aquila. Una prestigiosa istituzione culturale la cui sede, all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, è andata completamente distrutta con il terremoto causando l’interruzione delle attività e la messa in cassa integrazione in deroga dei dipendenti. Tre dei quali sono stati riassunti nella nuova sezione aquilana dell’Istituto sperimentale di cinematografia, mentre gli altri 10, i meno fortunati, ad oltre quattro anni dal sisma ancora percepiscono (quando arriva) un sussidio di circa 400 euro mensili.
E’ una vicenda questa che rischia di diventare assurda perché i soldi per la sede dell’Accademia dell’Immagine ci sono, 6 milioni di euro stanziati dal Cipe lo scorso dicembre dopo che il Comune dell’Aquila ne aveva fatto richiesta insieme al finanziamento (un milione) necessario alla riapertura del cinema Massimo.
Tutto bene quindi? Non proprio, visto che per avviare l’iter, predisporre il progetto e dare il via al cantiere è necessario confrontarsi con chi amministra l’Accademia dell’Immagine, il consiglio di amministrazione, che però è scaduto l’anno scorso e ancora non viene rinnovato a causa dell’inerzia della giunta regionale e dell’assessore De Fanis, un atteggiamento che di fatto blocca qualsiasi azione dell’ente.
D’altra parte la Cgil è interessata alla vicenda non soltanto per salvaguardare il patrimonio culturale della città , ma soprattutto i suoi posti di lavoro. Infatti con la sede funzionante e la piena ripresa dell’attività dell’Accademia dell’Immagine si potrà discutere come ricollocare i dieci dipendenti ancora in cassa integrazione in deroga.
A questo proposito la Cgil provinciale ha inviato due richieste di convocazione (a novembre 2012 e febbraio 2013) agli enti che sostengono l’istituzione: Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila e Comune dell’Aquila. Ebbene: mentre il Comune e la Provincia hanno dato la loro disponibilità ad una riunione, la Regione Abruzzo non ha ritenuto di dover rispondere alla richiesta. Con la conseguenza di paralizzare la nomina del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente, bloccare l’avvio della procedura per la sede e rimandare alle calende greche la soluzione del problema dei dieci dipendenti.
D’altra parte non è stato proprio il presidente Chiodi ad affermare che in questa città i soldi per la ricostruzione non vengono spesi? Cominci a muoversi lui, convocando una riunione e facendo la sua parte nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione che si dovrà occupare della sede e dei dipendenti dell’Accademia dell’Immagine.
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