Depurazione: “Consiglio straordinario”


L’Aquila – Un consiglio straordinario affinche’ la giunta regionale si assuma la responsabilita’ di varare un piano straordinario sugli impianti di depurazione abruzzesi. E’ questa la richiesta presentata dal consigliere regionale Carlo Costantini in merito alla qualita’ delle acque del mare abruzzese. Uno studio effettuato dal Ministero della Salute, di concerto con l Istituto Superiore di Sanita’ e il Ministero dell Ambiente, ha consegnato la maglia nera all’Abruzzo proprio per il grado di balneabilita’ delle acque. Secondo quanto emerso dal rapporto 2013, stilato sulla base della Direttiva Europea del 2006, a fronte del 96,6% delle acque costiere italiane nel pieno rispetto dei valori obbligatori, diversa appare la situazione abruzzese, dove la percentuale di acque in conformita’ e’ dell 84.75%, spedendo l’Abruzzo all’ultimo posto tra le regioni italiane. “La causa principale – ha dichiarato Costantini (Mov139) – va ricercata si’ nell’alto grado di cementificazione della costa, nel pessimo stato di funzionamento dei depuratori abruzzesi, nella mancanza di scelte decisionali in grado finalmente di implementare una corretta e virtuosa gestione del ciclo idrico integrato, ma anche nel permanente stato di emergenza dei nostri fiumi che giustifica interventi atti a salvaguardare soltanto limitati tratti delle aste fluviali, delle zone costiere o dei bacini lacuali, invece di rendere attuabile e concreta una visione complessiva che consideri il territorio come un unicum regionale”. “Da tempo – prosegue ancora il consigliere regionale – l’Abruzzo verde si batte contro il rischio di petrolizzazione, in terra come in mare, costringendo tutti a una preoccupata riflessione sui gravissimi pericoli a danno della sostenibilita’ ambientale, ma anche dello sviluppo economico. Si tratta, tuttavia, di una singola battaglia che da sola non puo’ far vincere la guerra, da combattere soprattutto a livello regionale, mettendo in campo azioni sinergiche. Per effetti a medio e lungo termine, occorre porre in essere da subito misure indispensabili a intervenire sulle criticita’ del sistema: dallo stato dei depuratori alla gestione dell’ intero ciclo idrico, dalla tutela del territorio a interventi non cementificatori per mantenere la naturale capacita’ di depurazione dei fiumi fino a nuove direttive per il rilascio di autorizzazioni per la captazione e concessioni edificatorie. E’ fondamentale porre fine – conclude Costantini – al continuo sperpero di denaro pubblico per interventi di cementificazione anziche’ risolvere alla radice il funzionamento dei sistemi di depurazione”.


18 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
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