B.I., debole attività economica in Abruzzo
L’Aquila – CATTOLICI DEMOCRATICI: TUTTO PEGGIORATO – Nel 2012 l’attivita’ economica in Abruzzo si e’ fortemente indebolita. La produzione dell’industria manifatturiera regionale e’ diminuita di oltre il 5 per cento, per effetto della contrazione della domanda interna e del rallentamento di quella estera. La flessione dell’attivita’ produttiva e’ stata marcata in alcuni dei settori di maggiore specializzazione dell’industria manifatturiera abruzzese, tra cui quello dei mezzi di trasporto e il metalmeccanico.
Il comparto alimentare ha invece registrato una lieve espansione (1 per cento). Sono alcuni dati contenuti nel rapporto di Bankitalia sull’economia in Abruzzo illustrato stamane a L’Aquila. Gli investimenti delle imprese sono calati, in linea con le tendenze osservate a livello nazionale. La propensione a investire e’ apparsa frenata dall’incertezza sull’evoluzione del quadro economico e dagli ampi margini di capacita’ produttiva inutilizzata, oltre che dagli accresciuti vincoli finanziari. La crisi ha acuito i divari di performance sia tra i diversi settori produttivi, sia tra le singole imprese all’interno di ciascun settore. Le recenti indagini della Banca d’Italia confermano come anche in Abruzzo performance migliori siano state conseguite dalle aziende che hanno adottato strategie di internazionalizzazione e di innovazione. Il grado di diffusione dell’attivita’ innovativa tra le imprese della regione appare in linea con il dato nazionale. Circa quattro aziende su dieci hanno innovato i propri prodotti o i processi produttivi nel triennio 2008-2010. Tuttavia, le risorse destinate dalle imprese alle attivita’ di ricerca e sviluppo sono nel complesso di entita’ contenuta, pari allo 0,4 per cento del PIL regionale, a fronte dello 0,7 per cento registrato a livello nazionale. Anche la propensione al deposito di brevetti, marchi e design industriali si colloca ben al di sotto della media del Paese, pur risultando piu’ elevata rispetto al Mezzogiorno. Nell’edilizia, le attivita’ legate alla ricostruzione degli immobili danneggiati nell’area del sisma hanno attenuato la contrazione dei livelli produttivi.
ARDUINI – “Aumenta l’incertezza, cresce la disoccupazione ed il calo dei consumi delle famiglie, ma cresce il risparmio raccolto dagli istituti finanziari. La Banca d’Italia nell’annuale rapporto certifica che il quadro congiunturale della regione e’ nettamente peggiorato”. Il commento e’ di Giampaolo Arduni, coordinatore regionale dei Cattolici democratici che aggiunge: “Infatti nel 2012 l’attivita’ economica in Abruzzo si e’ fortemente indebolita e la produzione dell’industria manifatturiera regionale e’ marcatamente diminuita. Questa in sintesi la difficile situazione congiunturale che oramai si protrae da anni tanto che la propensione delle imprese a investire e’ decisamente in frenata vista l’evoluzione negativa del quadro economico. Brutte notizie. Sin qui nulla di nuovo, anche se la speranza di avere notizie positive ed una qualche luce di uscita dal tunnel recessivo sembrava essersi accesa con le recenti dichiarazioni del Governo. Purtroppo – osserva Arduini – le recenti indagini della Banca d’Italia che ha presentato il rapporto oggi a L’Aquila confermano i timori e la preoccupazione che oramai domina lo scenario economico. Anche l’attivita’ produttiva del terziario si e’ contratta e soprattutto il calo dei consumi delle famiglie. Gli scambi con l’estero sono diminuiti, mentre sono aumentate le situazioni di crisi aziendale con un marcato incremento del numero delle persone che cercano attivamente un’occupazione con un tasso di disoccupazione aumentato, in particolare per le classi di eta’ piu’ giovane. Ridotti i prestiti alle imprese in tutti i settori di attivita’ e’ invece aumentato il deposito a risparmio che nella sola provincia dell’Aquila raggiunge la cifra di 6.245 milioni di euro, pari ad un incremento del 10,5%”, conclude Arduini.
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