PRC: “Chi paga per le promesse disattese?”
L’Aquila – Fabio Pelini, segretario provinciale PRC, scrive: “In questi ultimi giorni si confermano purtroppo alcune delle ragioni che hanno indotto Rifondazione ad uscire dalla giunta del comune de L’Aquila. Prima il consiglio comunale dell’8 ottobre scorso, dove si è conclamato lo stato confusionale della maggioranza: tutti in ordine sparso, con poche idee e anche confuse. Poi la lettera scritta a quattro mani da Cialente e Bertolaso, che stavolta si accorgono insieme degli errori fatti in questi mesi, scaricando però tutte le responsabilità sugli sfollati ancora nelle tendopoli, che dovrebbero secondo loro accettare di trasferirsi a 70-100 km da L’Aquila dopo aver patito per sei mesi prima il caldo dell’estate ora il freddo dell’autunno, fiduciosi di una promessa (“entro settembre tutti avranno una casa sulla testa”) ovviamente disattesa.
Emblematico è il caso di Piazza d’Armi, dove qualche decina di sfollati è stata abbandonata a se stessa solo per aver rifiutato di andare in alberghi lontano dalla città: persone, magari senza auto e con un lavoro a L’Aquila, che non potevano fare altrimenti.
Il modello centralizzato e autoritario imposto dal Governo con la complicità del Sindaco è chiaramente fallito: molte delle tendopoli sono ancora in piedi, di almeno 3 mila nuclei famigliari senza casa non si sa che farne; la requisizione delle case sfitte, da noi sollecitata fin da maggio e partita con enorme ritardo, sta dando risultati modestissimi, per non parlare della graduatoria per l’assegnazione delle C.A.S.E., di cui proprio non è dato conoscere i punteggi. Chi paga per le promesse disattese?”.
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