Il grande ruolo di “quella” telefonata


Se il GIP Gargarella ha deciso che su Bertolaso occorrono altri mesi di indagini da parte della Procura, devovo averlo convinto le forti e puntigliose argomentazioni dei legali di parte civile. Le decisioni della magistratura, così come le sentenze, si accettano, anche se è lecito ragionare su di esse. Per la Stati, è evidente il ruolo di destinataria di una telefonata (quella che tutti hanno ascoltato ovunque da mesi), in cui in sostanza obbedisce al “capo”. Per Bertolaso, ci pare sensato andare più a fondo, anche se non deve significare per lui una condanna, che spetta certo ad altri comminare o non comminare. Le sue parole, con decisione e autorità, parlano di operazione mediatica per tranquillizzare la popolazione. Lasciano supporre contatti con la Commissione GR? Avvalorano anche l’iipotesi che molte scosse scaricano energia. La scienza nega che ciò sia vero. Bertolaso non è, comunque, uno scienziato, ma un medico.
La Commissione GR è stata appunto condannata per aver tranquillizzato. Come si può sostenere che Bertolaso va “visto” con occhi diversi? Se ci sono validi motivi giuridici, verranno fuori dalle indagini. Non cerchiamo certo condannati a tutti i costi, ma la verità giudiziaria. Come tutti. Anche i parenti delle vittime.
Sempre ragionando: Bertolaso dice alla Stati che i terremoti sono imprevedibili e che bisogna andarci cauti, occorrono uffici stampa ben addestrati, e il suo lo è. Bene. Ma allora, se è così, come fa a riferirsi ad un’operazione “per tranquillizzare”? In base a cosa tranquillizzare? E chi tranquillizzare? Ancora una volta bisogna dire: se solo avessero – anche in base alla storia – esortato la gente a comportarsi con prudenza, magari anche chiaramente ad uscire dalle case, non avrebbero tutti fatto meglio di quello che hanno fatto? Comprensibile che nei primi tempi Bertolaso sia stato adoraro, idolatrato e coccolato (anche con doni e riconoscimenti da politici e sindaci), perchè a tutti appariva deciso, concreto, efficiente. Ma quella telefonata non l’aveva sentita nessuno, ancora. Ora c’è, è di pubblico dominio. Nessuno può azzerarla.
Si cerchi solo la giustizia, si agisca in coscienza e secondo le leggi e le analogie con la sentenza per la Grandi Rischi. Dunque, si indaghi ancora. Con animo sereno, da parte di tutti.



14 Giugno 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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