Musicisti abruzzesi in Azerbaijan
Sulmona – Sono tornati dall’esperienza in Azerbaijan i musicisti abruzzesi Angelo Ottaviani di Sulmona e Donato Angelosante jr di Celano. Invitati dall’Ambasciatore italiano in Azerbaijan, Mario Giorgio Stefano Baldi, hanno tenuto una serie di concerti nella capitale Baku dove hanno registrato un successo personale senza precedenti. Chiamati a partecipare alla Settimana della Cultura Italiana collegata alle celebrazioni della Festa della Repubblica, i due artisti (che fanno parte dell’Associazione culturale Premio Augusto Daolio Città di Sulmona) si sono esibiti per cinque concerti nella piazza principale della città di Baku, Icheri Sheher. Inseriti nell’Eurofestival 2013, unici rappresentanti della musica italiana, si sono esibiti fianco a fianco agli artisti delle altre nazioni che hanno partecipato. Di fronte, un pubblico esultante gli ha decretato un successo travolgente. Gente in festa che cantava, ballava e applaudiva la performance musicale di Angelo e Donato che grazie ai trascinanti ritmi delle tarantelle e le storiche canzoni di casa nostra hanno creato un particolare feeling con gli azeri, già molto vicini alla cultura italiana. L’Apoteosi si è registrata quando, sul finale, i due artisti hanno intonato ‘O Sole mio, ed in quella occasione si è avuta la magia: come fosse un coro gospel, Angelo e Donato dal palco dell’Eurofestival lanciavano le prime parole e il pubblico rispondeva in italiano. Ma non è stato solo questo. Com’è tipico nel loro modo di fare e anche sfidando le rigide regole dell’organizzazione, mentre Angelo cantava dal palco Donato è sceso in mezzo al pubblico e sulle note di “Quando quando quando” di Tony Renis ha organizzato in piazza un gigantesco trenino con il pubblico presente. Da quel momento in poi l’hanno fatta da padrone i balli e il concerto si è trasformato in una vera e propria festa dove tutti hanno partecipato senza fermarsi un attimo. In tutte le tappe dei concerti avuti in piazza, fin dalla prima esibizione, puntualmente i due artisti hanno sforato il tempo che gli organizzatori avevano calcolato per l’Italia. E’ accaduto infatti che il pubblico non gli permettesse di abbandonare il palco e anche se il bis era stato già concesso, nell’incitazione generale sono stati costretti ad esibirsi ancora fino a quando, dal secondo giorno e capito l’andazzo, è stata proprio l’organizzatrice belga a chiedergli di allungare i tempi precedentemente concordati.
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