Pista ciclabile? Come da anni, silenzio
L’Aquila – (Foto: un tracciato utilizzabile per una pista ciclabile) – Il presidente del Panathlon Fulgo Graziosi torna alla carica sul progetto di pista ciclabile Corridoio Verde, un’idea che risale ad almeno venti anni fa, come quasi tutte le idee (buone) aquilane rimaste sulla carta o nel bagagliaio delle chiacchiere politiche pre-elettorali. Un’incompiuta, una delle tantissime che costellano la storia della città del non-fare. Scrive Graziosi al sindaco Cialente: “Egregio Signor Sindaco, mi accingo a scriverLe dopo una attenta e oculata riunione del Direttivo del Panathlon che, per l’ennesima volta, ha dovuto prendere in considerazione la totale disattenzione in ordine al progetto della pista ciclabile, denominata “Corridoio verde”, corrente dai confini con il Lazio (Campotosto – Capitignano, per la Valle dell’Aterno, fino alla Valle Peligna).
Per ben quattro volte Le è stato consegnato, in maniera gratuita e disinteressata, il fascicolo contenente il progetto, la documentazione necessaria per poter accedere ai finanziamenti comunitari e gli atti per l’espletamento delle necessarie procedure di appalto. Inevitabilmente, a giudicare dall’assoluto silenzio che ha avvolto il progetto, si è portati a credere che lo stesso sia andato smarrito nei meandri della burocrazia municipale. Così, purtroppo non è. Infatti, molto inopinatamente, sono spuntate delle idee che, scopiazzando il progetto iniziale, hanno tentato di indicare degli interventi settoriali, limitando la possibile progettazione ai soli Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno. Un altro progetto limitava l’intervento al territorio del solo Comune dell’Aquila. Ora ne spunta un ultimo, in cui si intravede una faraonica impresa progettuale per la pista ciclabile pedemontana del Gran Sasso.
Nel momento in cui le Commissioni comunali tentano, ancora una volta, di dividere i pochi brandelli rimasti delle vesti di Cristo, la Regione Abruzzo vara a marzo la legge n. 8 per lo sviluppo della mobilità ciclistica, copiando abbondantemente i contenuti della relazione del progetto Panathlon in Suo possesso. Dopo appena due mesi dalla pubblicazione della predetta legge, sempre la Regione, provvede al finanziamento di un progetto di completamento della pista ciclabile della fascia adriatica in territorio teramano per ben cinque milioni di euro. I componenti delle commissioni comunali, invece, continuano a lambiccarsi il cervello per sapere se la pista ciclabile delle aree interne debba passare sotto o sopra al Gran Sasso, se debba interessare solamente l’Alta Valle dell’Aterno o se debba essere realizzata solamente a ridosso dell’ex Italtel.
Mi consenta una reale considerazione che non riesco a trattenere: stiamo veramente sfiorando il ridicolo. Stiamo attuando lo stesso copione delle Regioni del Nord che additano Roma come ladrona. La stessa cosa stiamo facendo noi, da troppi anni, nei confronti delle aree costiere. Ancora non riusciamo ad ascoltare dai nostri consiglieri comunali, un corretto esame di coscienza, un giudizio obiettivo, reale e sereno sulla scarsa progettualità e sull’accesso alle fonti di finanziamento regionali, nazionali e comunitarie. Se l’ultima notizia non avesse ancora raggiunto le commissioni municipali, può comunicare loro che è in via di concessione l’ulteriore finanziamento della pista ciclabile adriatica per 25 milioni di euro per il tratto corrente da San Salvo a Ortona in Provincia di Chieti. Noi, forse, riusciremo a decidere il tracciato della pista ciclabile solamente quando le fonti di finanziamento saranno state già prosciugate da altre amministrazioni più accorte ed oculate.
Il Panathlon ha il dovere, per destinazione istituzionale e per vocazione, di interessarsi attivamente delle problematiche che investono, in qualsiasi modo, il mondo dello sport, della cultura e della socializzazione, perché questi tre fattori costituiscono l’ossatura portante della componente umana. Viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Mirano al raggiungimento dei maggiori livelli dello sviluppo sociale, economico e culturale. A giudizio del Panathlon il progetto della pista ciclabile contiene tutti i valori ed i potenziali innanzi indicati e, pertanto, merita di essere seguito, sostenuto e difeso con la massima decisione e determinazione.
Allo scopo, quindi, di riprendere il discorso, con la dovuta fermezza ed urgenza che il caso richiede, il Direttivo del Panathlon ha deciso di chiedere ufficialmente un incontro congiunto con il Sindaco, l’Assessore allo sport e i componenti della Seconda e Terza commissione e con la partecipazione del Consigliere Giorgio Spacca, quale Presidente Panathlon consegnatario del primo progetto della pista ciclabile della Valle dell’Aterno. Tale incontro dovrebbe avvenire, possibilmente, entro quindici giorni dalla data della presente.
Avverto la necessità e il dovere di riferirLe che il Direttivo ha deciso di organizzare un pubblico dibattito, in caso di mancato incontro con gli organi comunali, per informare doverosamente e correttamente la cittadinanza in merito alla carente attenzione e alla mancata gestione di un progetto che, in altri tempi, sarebbe stato già realizzato, dal momento che il territorio dispone dei presupposti necessari.
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