Aeroporto, mantenersi è già crescita


Pescara – (di Stefano Leone – foto di Massimo Leone) – L’ABRUZZO TORNI AD ESSERE LA TRAZIONE ANTERIORE DEL MEZZOGIORNO – (Foto: il presidente Laureti da solo e con lìaddetta stampa Saga Sonia di Massimo, e due scorci dello scalo abruzzese) – Bisogna esserne convinti e, ad esserlo, devono prima degli altri i governanti. Se l’Abruzzo deve tornare a crescere, se l’Abruzzo deve tornare ad essere la trazione anteriore di quella porzione del Paese che una volta si chiamava mezzogiorno, non può non essere l’aeroporto, l’infrastruttura che determina e sancisce, insieme al sistema porto, il successo. Quell’Abruzzo che in tanti dicono di voler vedere di nuovo volare alto, ma che nella realtà poi, pochi hanno doti per respirare l’aria rarefatta dell’alta quota. Certo, per volare in alto ci vogliono capacità, lucidità, intraprendenza nell’intuire, duttilità di ragionamento. In questo non può, dunque, non inserirsi la struttura fondamentale dell’aeroporto d’Abruzzo che si prepara alla programmazione estiva 2013. Essa, apre i battenti con un variegato ventaglio: sul network internazionale figurano Londra, Francoforte, Barcellona-Girona, Parigi, Bruxelles, rotte ormai consolidate; e ancora, Dusseldorf e Oslo, vincente la formula low-cost. Sul piano voli, anche Tirana, rotta busines è operata dalla compagnia BelleAir e Mostar – servito da Darwin Airline – meta religiosa ubicata a 27 km da Medjugorje, nonché destinazione business per il mondo imprenditoriale e uno dei più grandi centri turistici urbani della Bosnia-Erzegovina. Sul versante finanziario, è ancora in corso l’erogazione del contributo per il piano marketing 2012, senza il quale non potrebbero essere sostenute le compagnie aeree presenti. Infine, complice la recessione, il primo trimestre chiude con una lieve flessione, (circa il 3 per cento), che, comparata con aeroporti di pari entità, quale il confinante scalo marchigiano, denota una riduzione abbastanza contenuta. Su questo, e altro, abbiamo sentito il Presidente SAGA, la società di gestione dei servizi aeroportuali. Lucio Laureti, economista e docente universitario, ha ereditato la gestione di una società in forte difficoltà operativa e finanziaria.
- Presidente Laureti, come ci si sta preparando alla “summer 2013”
“Difendendo prima di tutto i voli che già abbiamo. In un contesto generale di ristrettezze, mantenere le posizioni acquisite è già, paradossalmente, una crescita. Per quanto mi riguarda il dato più importante è l’aver raggiunto il pareggio di bilancio per il 2012, ecco perché ora possiamo concentrarci nel mantenere le rotte già di nostra pertinenza”.
- Sul versante finanziario, è ancora in corso l’erogazione del contributo per il piano marketing 2012; previsioni per l’erogazione totale?
“Guardi, l’attenzionamento della Regione nei confronti dell’aeroporto è autentica e priva di demagogia. Fin’ora abbiamo avuto 2 milioni e 750 mila euro dei 5 che sono stati previsti. Considerando i tempi tecnici, avremo la restante metà per affrontare il rafforzamento dell’acquisizione di rotte che intendiamo avere”.
E’, dunque, un volo difficile, si vola in nube e in turbolenza ma, l’aeroplano targato Abruzzo ha capacità, potenzialità e caratteristiche aerodinamiche per tornare ad essere una regione vigorosa, veloce, sapiente, intuitiva e coinvolgente. Ormai sarebbe anche ora di piantarla di ripetere la cantilena dei periodo difficile, del tempo di recessione, di una crisi incipiente e deteriorante; basta; si, la crisi c’è e lo sappiamo tutti ma non si può continuare a nascondersi dietro la crisi per mascherare mancanze, improvvisazione e mancanza di progetti validi. E il Presidente Laureti proposte per progetti validi ne ha e, in più occasioni, li ha proposti.
- Quale potrebbe essere un progetto valido di sviluppo per l’aeroporto?
“Se l’Abruzzo deve tornare ad essere quell’eccellenza del turismo che la sua fortuna orografica le ha donato bene, tutto questo non può non passare attraverso l’implemetazione delle infrastrutture, infrastrutture logistiche recettive ma, anche e soprattutto, infrastrutture del trasporto. In questo discorso è parte in causa il settore trasporti della Regione che lavora e lavora alacremente per l’evoluzione del settore ma una considerazione va fatta. Spesso ci si lamenta per il fatto di essere rimasti tagliati fuori dall’alta velocità. Bene. Facciamo un discorso economico-finanziario: quanto porta in termini di PIL all’Abruzzo l’alta velocità? Quanto, invece, porta collegare l’infrastruttura aeroporto a Roma Capitale? Si rifletta su questo dato”.
- Presidente, però proprio sotto il profilo economico, un collegamento aereo con Roma non è il massimo dell’intuito nell’investimento. Una tratta eccessivamente breve che quasi nessuna compagnia si impegnerebbe nell’istituire.
“Infatti la mia idea progettuale non è collegare in volo Roma. Ma collegare l’aeroporto d’Abruzzo a Roma e viceversa con il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria da Pescara fino a Lunghezza. Da qui, con la metro di superficie, fino al cuore di Roma. E viceversa, naturalmente. Ecco che, l’aeroporto d’Abruzzo, diventerebbe davvero il terzo aeroporto della Capitale”.
Dunque, una volta deciso che la cosa può e deve essere fatta, bisogna solo trovare il modo. Lo disse uno che se ne intendeva, Abraham Lincoln.


13 Giugno 2013

Categoria : Le Interviste
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