Parco Calipari: il parco della vergogna
Pescara – Scrive Enzo Del Vecchio: “Il grido di dolore che questa mattina si levava all’interno del Parco Calipari non era dei cittadini, oramai sconosciuti in quel luogo ed evidentemente nauseati dal vergognoso degrado di quell’area, ma dei consiglieri comunali della Commissione Ambiente che si erano, incautamente, avventurati nella più estesa ed inattesa giungla cittadina.
Non si è potuto sottrarre al disagio di quella penosa scena lo stesso Consigliere comunale incaricato dal Sindaco di seguire le bocciofile, Michele Di Marco, quando è trovato davanti un rettangolo coperto di erbacce che, in una epoca non troppo lontana, doveva essere un campo di bocce.
Come una chioccia il Presidente della Commissione, Nico Lerri, cercava di tenere vicino a se gli esterrefatti ed attoniti consiglieri per evitare, come invece accadeva, che questi improvvisamente si perdevano alla sua vista, avviluppati da quella folta ed intricata distesa di erbacce che faceva scomparire tutti.
Una scena di degrado urbano che dovrebbe far vergognare anche il più distratto ed insignificante sindaco soprattutto quando questo decadimento, culturale prima ancora che socio-ambientale, viene raccontato quotidianamente dalla stampa locale le cui puntate cominciano ad insidiare quelle di note telenovele.
Invece, le rotative della disinformazione comunale si sono improvvisamente inceppate e nessun comunicato di scuse alla Città esce dal polveroso ed asfittico palazzo di governo.
D’altronde cosa potrebbe mai dire il Sindaco Mascia ai suoi cittadini se, invece di recuperare fondi per lo sfalcio delle erbe e la cura dei parchi, preferisce attribuire l’ennesimo ed inopportuno incarico al Prof. Lepore o rinunciare ad un credito nei confronti di Pescara Parcheggi per continuare a mantenere in vita un ectoplasma senza futuro.
Ma la strategia del regime per distogliere il cittadino dallo squallore che lo attaglia non manca di comunicare, per voce del sempre loquace capogruppo del PdL, che una biscia ha fatto visita a Palazzo di Città sfuggendo al controllo dei vigilantes e delle telecamere.
Un nuovo incarico si profila all’orizzonte.
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