La Rovere, l’addisio al “Presidente”
Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “Nazzareno La Rovere, IL PRESIDENTE…per le centinaia e centinaia e centinaia di giovani che lo hanno conosciuto. Nazareno è morto mercoledi mattina, dopo una breve, ma fatale malattia che non da scampo!
Ostinato fumatore, per oltre trent’anni, ha gestito la squadra del Sant’Anna Calcio e l’annesso campo comunale . Ha ottenuto risultati lusinghieri con promozioni ed ha realizzato anche promettenti giocatori. Il suo negozio di concimi, a Piazza Garibaldi, era un punto di ritrovo per i giovani, si parlava di calcio, ma spesso gli chiedevano consigli.
Il suo viso sorridente, ma severo quando era necessario,sempre pronto a raccontare barzellette, era per tutti questi giovani “ IL PRESIDENTE”!
Sono a conoscenza che ha recuperato giovani da cattive compagnie, oggi adulti, hanno una famiglia dignitosa.
Diceva di non togliere la sedia…, la sua sedia, dove si sedeva per tante ore al giorno,sia dentro che fuori il negozio, anche quando non ci sarebbe stato più, perché era un punto di riferimento per i giovani.
Tanti i messaggi di cordoglio su face book da parte dei “suoi” ragazzi che non vogliono accettare la sua morte, ne cito alcuni:
- Presidè, io non posso fare altro che ringraziarti di tutto, visto che in questi 20 anni in cui ho avuto la fortuna di conoscerti, tu ci hai fatto da migliore amico, da nonno, da padre. Ricordo la risposta che hai dato ad una signora, che 15 giorni fa ti ha chiesto se eravamo I tuoi figli: SI…, SONO I MIEI RAGAZZACCI I FIGLI ACQUISITI. Grazie per le tue numerose battute, ma anche per le cazziate e punizioni,quando ce le meritavamo.
Nelle fasi finali under 18, dopo la maxi rissa, mi hai lasciato in tribuna per due giornate,perché l’importante per te non era il risultato MA L’EDUCAZIONE, L’INSEGNARCI A VIVERE .
- Sei stato il mio maestro di vita, tanti ti hanno conosciuto, ma nessuno come me… spero di mettere a frutto i tuoi insegnamenti e di portare avanti il nome della tua passione, quella dove hai buttato una vita, l’A.C.D.Sant’Anna Chieti. Tvb mi mancherai … mio presidente.
- Ci sono persone che nella vita lasciano il segno… tu lo hai fatto con me e credo con tutti i ragazzi che hai cresciuto nella tua grande vita da presidente… tante volte me lo sono chiesto… se dovessi rispondere alla domanda “cosa è stato il presidente per te?”, non saprei cosa dire in realtà… un nonno, un padre, un amico… davvero non lo so… forse sei stato tutte queste cose… ciao Presidè!
- Il dispiacere c’ è e si sente. Scendere qua sotto e non trovarlo più nella sua
” putéc”, (bottega), o quanto meno fuori, seduto al contrario, su quella sua sedia marroncina, tanto esile a tal punto, da spingermi qualche estate fa a domandargli: “Presidè ssi sicur ca ti mantéé sa segg??” E subito la risposta pronta: “Sci, ce le so abbituat da piccirill!”… Ecco.. Questo è il Presidente! Una persona che dopo una giornata stressante, piena di pensieri, sapeva risollevarti, scioglierti, mettere allegria a tutto il vicinato e a tutti coloro che passavano con i propri mezzi, intenti nel fermarsi in doppia fila per un saluto, una battuta, una chiacchiera, o nel dedicargli un semplice tocco di clacson! Anche per me è stato un maestro di vita, quello che con una frase, ti insegna in realtà, la morale di un’intera favola, ti lascia un valore, un insegnamento e il carattere giusto per affrontare nel migliore dei modi una determinata situazione! In parole semplici: ti fa crescere. E sì, perché giocare in quel campo, in quella famiglia, nelle sue squadre, è significato stare nella società! Lui, che comunque sia, c’ era sempre, rappresentando quel padre che culla i propri ragazzi, che li protegge e che allo stesso tempo li prepara a stare “lì fuori nella giungla”! Soltanto chi come me ha avuto l’opportunità di incontrarlo e di far parte dell’ A. C.D. Sant’ Anna, può capire queste parole! A chi regalerà i fritti di Natale mia Nonna? Il dispiacere è tanto anche per lei! Ora, passare qui sotto, non vederti, non avere più la possibilità di condividere con ironia, insieme a tanti altri, discorsi
D’attualità, rimembrare eventi e scene buffe di gioco, o quanto meno non prenderci il caffè, mi fa essere malinconico! Sentimento che si supera con un semplice: GRAZIE DI TUTTO PRESIDE’!
-Vorrei ricordarti così, perché sei stato un secondo padre per tutti noi del Sant’Anna Calcio.
Piccoli sbarbatelli…, o “sbruffonetti”,come ci chiamavi tu, che inseguivamo un pallone in un campo di calcio impolverato. Quando si faceva chiasso nel tuo “regno”,mentre eri al telefono,e ti arrabbiavi perché non sentivi nulla, quando dopo una partita importante ci facevi il “discorso del presidente”,(un mix fra la risata e la cazziata),che a noi ci caricava di morale, le trasferte con la tua Renault a sette posti,tutte le volte che entravi in campo, se un ragazzo era a terra,anche se la partita non era interrotta,le grandi vittorie,le ore dopo la partita trascorse con te a chiacchierare, anche prima e dopo gli allenamenti,le cene di squadra,le tue battute che ci facevano sbellicare dal ridere,le mattinate passate a chiacchierare fuori il tuo negozio,la tua serietà,la tua bontà,la tua passione per il calcio, la tua passione per la squadra Fiorentina,la tua sedia girata al contrario fuori del tuo negozio, a Piazza Garibaldi,ecco, ora quella sedia rimarrà vuota. Da alcuni mesi, quella via non è più la stessa. Non lo sarà mai più! Con te andrà via un pezzo di storia di Chieti, un pezzo di storia del calcio abruzzese, un pezzo di storia di tutti coloro che hanno giocato nella squadra del Sant’Anna Calcio, e sono tanti… Presidè!Tutti noi abbiamo perso qualcosa di importante e nessuno mai,sarà come te, perché tu sei stato e sarai sempre il numero1!
La squadra di calcio era una famiglia e come tale resterà, perché il tuo ricordo ci guiderà ancora una volta a lottare per questa maglia e onorarti al meglio come hai meritato e meriti ancora!Le parole a volte non riescono a descrivere tutto ciò che si prova e si pensa e per te occorrerebbe un applauso interminabile da qui all’eternità! Ciao Preside’,ti voglio bene! Riposa in pace!
Non aggiungo altro, sarei una voce fuori dal coro, perché stonata, io che ho la sua stessa età, che ho avuto la fortuna che mio figlio ha giocato nella sua squadra.
Non c'è ancora nessun commento.