Il “più grande cantiere (chiuso) d’Europa”…
L’Aquila – L’EMICICLO RISPONDE AI LAVORATORI SCIOGLIENDO LA SEDUTA APPENA INIZIATA – Lavoratori del settore edilizio e sindacalisti all’Emiciclo questa mattina, per manifestare in coincidenza con il consiglio regionale, che come premessa ha fatto sapere che la seduta è rinviata al primo pomeriggio. Poi alle 14 ha sciolto la seduta e tutti sono andati via: forse nuova seduta giovedì. Si spera, dicono i sindacalisti, con qualche risposta da dare a chi non riesce a digerire una situazione che ha dell’assurdo.
Qual è? Semplice, in quello – che con enfasi fu battezzato il più grande cantiere d’Europa – la ricostruzione nel cratere sismico (oltre 100.000 abitanti, inclusa L’Aquila) è l’origine di un collasso occupazionale edilizio con migliaia di posti persi e migliaia di cassintegrati o licenziati dai cantieri. O tenuti in nero. La ricostruzione, infatti, o non c’è, o è limitata, comunque quando c’è non porta bene alle imprese aquilane, perchè si ricorre per i lavori più importanti ad altre ditte. Come nel caso della diocesi, secondo quanto hanno denunciato – finora senza risposte coerenti – le stesse imprese. La chiesa si serve di ditte non aquilane anche per affidare lavori del valore di milioni di euro.
I lavoratori chiedono che siano erogate risorse, che siano avviati i progetti di risanamento o riedificazione nei centri storici, o che comunque si esca da una incongruenza macroscopica, cioè disoccupazione e sofferenza dove più ci sarebbe, teoricamente, possibilità di lavori lunghi e importanti.
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