M.C. su ricostruzione e sicurezza edifici


Roseto – (di Pio Rapagnà, coordinatore del Mia Casa) – Il Mia Casa d’Abruzzo da 46 mesi chiede “quasi quotidianamente” al Consiglio regionale l’approvazione di una “Legge ad hoc sulla ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della edilizia residenziale pubblica che, per competenza costituzionale, attiene direttamente alla Regione Abruzzo: ma sino ad ora non è stato fatto un bel niente, e così le migliaia di famiglie ancora sfollate ne stanno pagando tutte le più pesanti conseguenze.
Purtroppo, anche i “soggetti attuatori” della ricostruzione “leggera e pesante”, trascorsi ormai 4 anni dal terremoto del 6 aprile 2009, non hanno dato avvio, dandone così per primi l’esempio, alla “ricostruzione pesante”, neanche degli edifici pubblici di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila.
Tutti i Cittadini hanno il diritto di sapere quali e quanti sono stati gli ostacoli che, nei fatti e negli atti, hanno impedito la “ricostruzione completa” della Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, sia quella classificata A, B e C assegnata all’ATER e sia quella classificata E assegnata al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Abruzzo-Lazio-Sardegna.
Non è più giustificabile, infatti, che, con la “tempestiva ed esemplare” emanazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Ordinanza n. 3803 del 15 agosto 2009, nonostante la “immediata disponibilità” di 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell’ATER e di 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli alloggi di proprietà dei Comuni, gli interventi “pesanti” non siano stati ancora “validati” ed iniziati e quelli “leggeri” sono in buona parte ancora in corso di esecuzione.
E’ noto, tra l’altro, che sono stati proprio il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi in qualità di Commissario e il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente quale Vice-Commissario per la ricostruzione, ad avere deciso di avvalersi del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche come “soggetto attuatore unico”, il quale pertanto, pur potendo provvedere con i poteri straordinari e di emergenza della Protezione Civile, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, avrebbe potuto e dovuto farlo, ma sino ad ora non lo ha fatto! Perchè?
In un simile contesto è stato “incredibilmente” sottovalutato il fatto che ogni ritardo nella ricostruzione avrebbe certamente “incentivato” tutta una serie di “rinunce” e di operazioni immobiliari e urbanistiche sugli edifici, sulla aree verdi e su importanti e qualificati spazi “bianchi” di interi complessi pubblici e privati danneggiati o resi inagibili.
La Regione Abruzzo quindi, onde prevenire ed evitare danni irreparabili e tragedie familiari e sociali enormi, aveva ed ha ancora il compito di mettere in atto interventi urgenti e significativi per “consolidare”, rafforzare e rendere più sicuri gli alloggi e gli edifici pubblici e privati rispetto ai rischi sismici incombenti.
A maggior ragione, in presenza di una difficile “emergenza post terremoto”, la utilizzazione dei dati elaborati negli anni precedenti dalle Società “Collabora e Abruzzo Engineering” avrebbe potuto consentire alle varie Istituzioni competenti, ed ai soggetti attuatori, di “avviare” e realizzare in tempi rapidi una “seria e finalizzata ricostruzione” degli alloggi pubblici e misti, lanciando “contestualmente” una efficace e tempestiva “Operazione Casa sicura”. Nulla di ciò è stato fatto! Ma, se si vuole, si fa ancora in tempo a “provvedere”, al fine di scongiurare ulteriori e più dolorose tragedie, evitando di ripetere gli errori e le omissioni del recente passato.


11 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.