Ricostruzione appesa ad un filo, pochi soldi: gran movimento per averne molti di più


L’Aquila – CHIODI VA DA LETTA, CIALENTE SCRIVE A BERLUSCONI – Gran movimento, “ammoino” direbbero a Napoli, per tentare di strappare risorse sufficienti per poter parlare di ricostruzione dell’Aquila e del cratere. Che, per ora, può contare (se tutto verà approvato in Senato martedì) su circa 200 milioni l’anno. Oltre naturalmente su tutti gli emendamenti formulati dalla senatrice Pezzopane, e in via di approvazione.
Ma è di denaro che parlano sia Chiodi che Berluconi, e oggi anche Cialente. Quella stanziata è una somma che, a detta di molti, comporterebbe qualcosa come una ventina d’anni per completare la ricostruzione. Ma c’è chi pensa a 50 anni… e a pensar male forse si pecca, ma sicuramente si azzecca. Parole di Andreotti.
CHIODI – Due le iniziative in primo piano. Il governatore Chiodi incontra domani il premier Letta, al quale chiederà risorse sufficienti, ovvero il famoso “miliardo l’anno per molti anni”, di cui di recente ha parlaro anche Berlusconi. Per ora, c’è – salvo approvazione in Senato – solo 1,2 miliardi spalmati in cinque o sei anni. Più soldi? No, mancano le coperture finanziarie, hanno detto le commissioni.
CIALENTE – Il sindaco Cialente scrive all’ex premier Berlusconi e gli dice: “Vorrei anzitutto ringraziarLa per le sue dichiarazioni sulla
ricostruzione dell’Aquila. Lei ha centrato perfettamente il nostro problema. Il Consiglio Comunale ha, in effetti, votato un atto di estremo coraggio e grande senso di responsabilità con il quale ha stabilito il cronoprogramma per la ricostruzione. Cronoprogramma che ha indicato con precisione, ad ogni cittadino, la data di avvio dei lavori per la ricostruzione della propria abitazione, nei centri storici dell’intero Comune. Questo , prevede il recupero delle abitazioni dell’intero territorio della Città dell’Aquila entro il 2019, a dieci anni esatti dalla tragedia che ci ha colpito e che Lei conosce a fondo, sin dalle prime ore.
Il cronoprogramma prevede un finanziamento di 816 milioni di euro nel 2013; 1 miliardo e 2 nel
2014; 1 miliardo per ciascuno degli anni dal 2015 al 2018. Non chiediamo quindi tutti i soldi del piano di ricostruzione approvato dal Governo, in un’unica soluzione, ma anzi grazie ad un accordo contratto con l’ABI, possiamo diluire la Cassa di ciascun anno in 30 mesi, quindi in 3 annualità rispettivamente del 46, 43 e 13 % .
Come vede, il Comune dell’Aquila ha cercato in tutti i modi di
conciliare il dovere di ricostruire la Città con le difficoltà
economiche che il Paese attraversa.
In queste settimane, siamo impegnati in una mobilitazione per ottenere
le somme necessarie, per avviare la ricostruzione, come da
cronoprogramma, sin dai prossimi giorni. Io stesso mi so o battuto per
ottenere, oltre gli 816 milioni per il Comune dell’Aquila, altri 384
milioni per tutti i Comuni del cratere. Abbiamo ottenuto, dopo un vera
e propria battaglia politica, uno stanziamento di 1 miliardo e 2,
attraverso un aumento delle marche da bollo. Purtroppo questo
finanziamento assicura solo 200milioni l’anno, a partire dal 2014, per
6 anni, ma noi non possiamo aspettare, dovendo partire subito. Con il
Governo avevamo preparato un emendamento che prevedeva la possibilità
di permettere, attraverso un accordo con le Banche, una modesta
anticipazione su questa competenza, pari ad appena 316 milioni per il
2013 e 21 milioni di euro per il 2014 e 2015. Come vede, si tratta
davvero di cifre modestissime, che comportano interessi minimali
peraltro di gran lunga inferiori alle risorse che potremmo risparmiare
dalle cifre che spendiamo mensilmente per l’assistenza alla
popolazione, potendo anticipare il rientro dei cittadini nelle proprie
abitazioni. Purtroppo questo emendamento, ê stato bocciato dalla
ragioneria e dal Presidente della Commissione bilancio Senatore
Azzolini. Poiché l’emendamento era stato firmato dal relatore Senatore
Esposito, ritengo che sia ancora in tempo, nel passaggio nell’aula del
Senato, previsto per martedì, arrivare ad un ripensamento di questa
bocciatura e consentendo l’approvazione in aula dell’emendamento
concordato, avendo adesso la ragioneria certezza delle somme
necessarie. La Sua importante e decisiva presa di posizione ci
potrebbe aiutare molto e per questo che Le chiedo, in queste ore, di
intervenire con decisione anche Lei, sia nei confronti del Presidente
Azzolini sia nei confronti della Ragioneria dello Stato. Forte della
Sua autorevolezza, affinché questo emendamento possa essere approvato,
sono certo che ancora una volta, Ella saprà testimoniare la profonda
solidarietà ed affetto che nutre per il Cratere intervenendo
prontamente per l’approvazione in aula di questo decisivo emendamento”.


09 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
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