Chi la dura la vince, Roma alla fine dà il via


L’Aquila – SOLDI, PATTO DI STABILITA’, PRECARI – LA SODDISFAZIONE DELLA PEZZOPANE E LE EFFICACI PROTESTE DI CIALENTE, CHE PARLA DI LAVORO MASSACRANTE – Nel primo pomeriggio buone notizie da Roma. Approvato in Commissione in Senato l’emendamento del relatore del “decreto emergenze” per un finanziamento di 1,2 miliardi di euro da destinare alla ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere. “Siamo soddisfatte di quanto e’ stato approvato dalle commissioni 5a, 8a e 13a, per la ricostruzione a L’Aquila e in Abruzzo sono stati fatti importanti passi in avanti”. Lo affermano in una nota congiunta le senatrici Stefania Pezzopane (Pd) e Federica Chiavaroli (Pdl). “La battaglia – aggiungono – e’ stata molto impegnativa perche’, a causa della situazione dei conti dello Stato, la Ragioneria e il Ministero dell’Economia hanno avuto ripetutamente da eccepire. Nel decreto originario si puntava a un miglioramento di procedure, nel decreto emendato ci sono risorse per le quali si partiva davvero da zero”.
Sì anche alla deroga al patto di stabilità e alla proroga per i precari impiegati nella ricostruzione, sia al Comune che alla Provincia. La conferma dalla senatrice Pezzopane, che dice estenuata ma soddisfatta: “Sì, ce l’ho fatta anche per i precari”. E’ un sospiro di sollievo per decine di lavoratori che, specie alla Provincia, erano stati abbandonati al loro destino nel disinteresse dei politici e dei sindacati. Un’ingiustizia scottante, alla quale la senatrice aquilana ha voluto rimediare portando avanti una faticosa, quasi disperata azione di recupero.
“Abbiamo smosso le montagne – ha detto la Pezzopane all’AGI – Fino a stanotte sembrava tutto nero, ma il lavoro costante e impegnativo e l’appoggio incondizionato dei miei colleghi senatori, del Pd e non solo, hanno consentito di ottenere risultati fino a ieri impensabili. So benissimo che dovremo continuare ad impegnarci, perche’ quanto ottenuto non e’ sufficiente, ma nel decreto emergenze siamo riusciti ad inserire il principio che la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere e’ una questione nazionale che merita una legge ed una programmazione di risorse nel tempo”.
Apprezzamento, e non solo politico, per la fermezza e la vivacità del sindaco Cialente, che ha alzato la voce con tutte le sue forze ed era giunto, ieri sera, a temere una reazione che avrebbe potuto avere conseguenze pesanti. Un sindaco teso, vibrante e completamente schierato per arrivare ad ottenere dei risultati, che riteneva essenziali per un reale inizio della ricostruzione del centro. Decisivi gli impegni e la dedizio dei sottosegretari Legnini e De Vincenti e di esponenti politici del PD che hanno affiancato la Pezzopane.
Ieri sera l’ex Ministro Barca, in tv a Bruno Vespa, aveva riassunto la vicenda sisma. Per l’evento catastrofico del 2009, ha detto, sono stati mesi in campo più di 10 miliardi, oltre al miliardo e 200 milioni arrivati (con varie modalità) oggi. Una spesa enorme, e per la prima volta sistemazioni dignitose subito dopo la catastrofe. Ma anche 2500 cantieri nell’area aquilana, dove bisogna ricostruire il centro storico, mentre al di fuori di esso la ricostruzione c’è ed è vistosa. Se c’è, come c’è, almeno un anno e mezzo di ritardo, ha detto Barca, si deve solo ai disaccordi, alle liti politiche, agli scontri sui diversi modi di affrontare il progetto del ripristino del centro storico.

IL SINDACO – “ Le notizie che arrivano da Roma, questo pomeriggio, tracciano indubbiamente un quadro meno oscuro di quello che si andava delineando nelle prime ore della mattina, quando il Governo bocciava pretestuosamente tutti gli emendamenti proposti dal Comune dell’Aquila per poter affrontare le emergenze legate, in particolare, all’assistenza alla popolazione.
Di questo devo ringraziare soprattutto il Sottosegretario Legnini, che ha compreso la gravità della situazione anche dell’ordine pubblico che si andava delineando a L’Aquila e la Senatrice Stefania Pezzopane, che ha inchiodato i lavori della commissione bilancio sui nostri emendamenti, mentre si susseguivano frenetici incontri e contatti telefonici con il Governo e la Ragioneria dello Stato. Nell’esprimere soddisfazione per questi risultati, devo rimarcare che questo altalenare di promesse o di posizioni contrarie, ci costringe ad un lavoro massacrante e snervante, ben diverso dal trattamento che è stato riservato alla vicenda Emiliana e che ha trovato tutt’altra solidarietà istituzionale.
Per quanto riguarda l’emendamento di 1,2 mld spalmato su 6 anni devo rilevare che, a tutt’ora, non è ancora chiaro se i proventi dell’aumento delle marche da bollo relative al 2013 pari a 98mln di euro siano stati assegnati al finanziamento delle missioni militari all’estero oppure siano stati assegnati al Cratere.
Ciò non toglie che io debba esprimere ancora la mia insoddisfazione nel segnalare, per l’ennesima volta, la necessità assoluta che una parte del miliardo e 2 ( che ricordo essere stata da me chiesta per il Cratere quando al Comune dell’Aquila occorrono subito 800 mln ) debba essere resa anticipabile con cassa e competenza negli anni 2013-14 e 15, unico modo per rispettare il crono programma del Comune dell’Aquila, crono programma condiviso dal Presidente Letta che si è impegnato a rispettarlo finanziandolo di anno in anno per la somma prevista.
Altrimenti, 200mln l’anno, in 6 anni, saranno del tutto insufficienti per ricostruire in tempi compatibili con le scelte di vita e le speranze dei cittadini. Ribadisco che l’accordo sottoscritto la settimana scorsa al Senato tra me ed il Governo, oltre il finanziamento di 1 mld e 2, prevedeva questa possibilità attraverso un meccanismo di anticipazione bancaria, di cifre peraltro modeste, da concedere direttamente ai proprietari delle case. L’emendamento era stato presentato per conto del Governo direttamente dal relatore Esposito ma la Ragioneria dello Stato, quindi il Ministero dell’Economia, hanno fatto marcia indietro. Non va bene.
La previsione di una parziale anticipazione è aspetto centrale, poiché il Comune dell’Aquila è ormai nelle condizioni di dare avvio, quest’anno a cantieri per oltre 2 miliardi di euro già sulla base dei soli progetti presentati ed in gran parte già approvati ai primi del mese di maggio”.

Ritengo, quindi, che in questi giorni e nel passaggio del testo alla Camera dei Deputati , dovremo continuare ad insistere perché al Comune dell’Aquila vengano
anticipati 300 milioni per quest’anno e 100 milioni nel 2014 ed altri 100 milioni nel 2015.
Per questo motivo invito tutti i cittadini aquilani a mantenere uno stato di vigilanza e mobilitazione.
Questa mattina, con l’On. Lolli, abbiamo incontrato il vice Ministro dell’Economia, Stefano Fassina che ha la delega per la cassa depositi e prestiti e con il quale abbiamo avviato il ragionamento di come recuperare il meccanismo del mutuo dello Stato con la cassa stessa. Nel convenire che questo meccanismo sia l’unico che potrà assicurare nei prossimi 5 anni l’arrivo di finanziamenti certi e costanti, si è deciso che sarà necessario avviare da subito una riflessione con il Ministro per gli Affari Europei Moavero Milanesi, per concordare quali passi il Governo dovrà intraprendere presso la Commissione Europea, al fine di ottenere che, in caso di gravi calamità naturali, le somme necessarie per le ricostruzioni non rientrino nel calcolo del debito pubblico e nei vincoli del patto di stabilità.”


05 Giugno 2013

Categoria : Politica
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