Siamo stanchi di vip e visite illustri


Dall’aprile del 2009, L’Aquila e il suo territorio sono stati una ribalta teatrale, oltre che un campionario da tesi di laurea in sismologia. Avremmo fatto volentieri a meno della ribalta e dei sismi. Specialmente sapendo come sarebbero poi andate le cose. Per ribalta teatrale, è ovvio, intendiamo quella calcata ininterrottamente da presidente della Repubblica, papa Benedetto XVI, per 25 volte il premier Berlusconi, una serie illiminata di ministri e viceministri, sottosegretari, capi di partiti, e anche attori e star del cinema, presidenti di potenze straniere (incluso Obama), loro first ladies, uomini d’arte, esperti, scienziati, e anche una sequela di turisti del dolore e delle macerie. Siamo stanchi.
Tutto questo ha portato: notorietà internazionale per L’Aquila (diventata ex), regali e generosità da molti (non da tutti, vero presidente Obama?), ma non la ricostruzione da parte dello Stato italiano, che mendace e impudico, ha continuato a prometterla senza farla.
Siamo stanchi. Basta vip e parate, venga solo chi porta rapporti su cose fatte. Chi parla al passato prossimo (“ho fatto”) e non al futuro (“faremo”). Non obbediremo al racconto sacro. Non uccideremo vitelli grassi per figlioli prodighi. Caso mai, cacceremo a calci nel culo i figlioli prodighi e le loro insopportabili promesse. Anche Giobbe perse la pazienza: non lo troverete scritto, ma fu così.



04 Giugno 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.