Chitarra e altro, che meraviglia
Chieti – INAUGURATA L’ACCADEMIA DEI MACCHERONI – UN SINDACO SOPRENDENTE COME… CAPOSALA – Scrive Luciano Pellegrini: “Venerdi 24 maggio, presso il ristorante il Pomodoro, a Madonna delle Piane, affiliato all’AICS, Associazione Italiana Cultura e Sport, c’è stata l’inaugurazione dell’AMACA : l’Accademia dei MAccheroni alla Chitarra d’Abruzzo. Come tutte le idee serie, c’è stata la cerimonia di scopertura della targa, da parte del sindaco di Chieti Umberto di Primio e del presidente dell’Accademia, Dante Di Francescantonio
I Giornalisti dell’Argalam, (Associazione Interregionale Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente,Territorio rurale, dell’Abruzzo – Lazio – Molise ), in breve, i giornalisti verdi, il cui presidente è Donato Fioriti, vice Ugo Jezzi, hanno preso parte a questa cerimonia insieme ad amici e simpatizzanti.
La targa in legno, molto elegante e significativa, non poteva che rappresentare La “ chitarra”, in dialetto “maccarunàre”, attrezzo tradizionale Abruzzese che si usa per fare i maccheroni alla chitarra.
Mario D’Alessandro, giornalista e poeta, ha declamato un suo sonetto, così pure Marcello Rapinese.
Quindi, è iniziata la cena, cucinata dallo chef Renato con l’aiuto del figlio Luca.
L’inizio, un vinello bianco frizzantino,come “ apri stomaco…” e per pulire la bocca.
Un antipasto di affettati misti ben sistemati in un tagliere e verdure lesse condite con olio DOP, (denominazione di Origine Protetta) proveniente dagli uliveti del territorio della provincia di Chieti e Pescara, perché i giornalisti dell’ARGALAM sono esigenti.
A seguire,viene servito un piatto tricolore freddo…gli spaghetti di farina di riso alla Flaiano.
Spaghetti bianchi, con fagiolini lessi verdi e pomodoro pachino rosso. Renato ha aggiunto un po’ di tonno. Una variante è anche con la mozzarella.
Renato mi ha raccontato che è chiamato alla Flaiano, perché il famoso scrittore, giornalista, umorista nato a Pescara, la sera, anche tardi, si recava in una trattoria di Roma insieme agli amici e gli piaceva cucinare.
Si inventò questo primo piatto…molto gradevole.
Un bicchiere di vino, due chiacchiere ed arriva un risotto con totani,vongole,cozze,e patate lesse. Bellissima presentazione con il “mucchietto” di vongole al centro… e che profumo…! Il sapore ve lo lascio immaginare.
Però, aspettavamo il piatto principale della nostra accademia, I Maccheroni alla Chitarra, conditi con un sugo rosso di carne e polpettine, le pallottine come le chiamiamo noi!
Il segreto di questo sugo saporito è proprio la cottura lenta e lunga. Mia nonna faceva cuocere il sugo per nove ore!
I maccheroni alla chitarra, rigorosamente fatti a mano e con la chitarra, sono stati molto apprezzati, da far venire l’acquolina in bocca. Il sindaco Umberto di Primio si è esibito in una tecnica…, da capo sala competente.
Con bravura, con la forchetta, arrotolava i maccheroni sino a creare un “nido” di maccheroni alla chitarra, che metteva nel piatto degli amici. Chissà dove avrà imparato e quanto tempo gli ha dedicato!
Per rispetto a questo piatto, mentre si mangiava,si è creato un mutismo assoluto, solo il rumore delle mascelle e del vino rosso che ingoiavamo.
Soddisfatti, una sosta mentre aspettavamo il secondo, ma non per Gianfranco Tartaglia, in arte passepartout, uno dei più noti vignettisti e umoristi a livello internazionale. Gli è stato chiesto di… disegnare qualche altro piatto.
Penso che Renato debba fare una nuova scorta di piatti, perché se le cene si susseguono come abbiamo iniziato e con il desiderio degli amici di poter avere un piatto dipinto da Gianfranco, dovrà provvedere all’acquisto.
Arriva il secondo a base di baccalà.
Lo chef Renato è un maestro per questa pietanza.
Le polpette di baccalà in bianco e il baccalà alla chietina.
Vi permetto di guardare le foto, se siete curiosi,così da essere invogliati e andare a mangiare questo baccalà al ristorante il Pomodoro.
Abbiamo invitato Renato a stare con noi, brindare con dell’ottimo vino e farci raccontare l’arte nella preparazione e cottura dei cibi. Il segreto di un bravo chef è che in cucina non si parla…parlano i piatti serviti in tavola con i loro colori, profumi e sapori!
Parole sagge che premiano chi fa questo mestiere da dieci lustri, (cinquantanni ndr).
Per finire il dolce, pizza dolce con crema chantillon e sciroppo di frutti di bosco.
Piacevole, rilassante serata, dove con il pretesto del mangiare, un gruppo di amici si incontra a parlare in un cenacolo, dimenticando per un paio di ore, gli avvenimenti gravi della vita quotidiana”.
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