I pastori che non si curano del gregge


E’ datata la diatriba sullo scarso coinvolgimento degli aquilani nella ricostruzione dell’Aquila, che oggi viene messa in luce a proposito della Curia e dei lavori riguardanti il suo ingente patrimonio. Lo fa in un documentato intervento il giornalista Berardino Santilli. In sostanza, i pastori trascurano il loro gregge. Lavori per decine di milioni, compresi quelli nel complesso che attornia il duomo di S.Massimo, che sembrano tutti o quasi destinati a imprese e progettisti non aquilani. Chi sa perchè. Eppure, servirsi degli aquilani avrebbe giovato all’economia e all’occupazione nel cratere sismico.
Bene che il problema sia esploso, male che sia stato ignorato per tanto tempo, nonostante se ne parlasse da quel dì (tante e tante volte lo abbiamo fatto anche noi). Lo hanno occultato i diretti interessati, sperando di arrivare a qualche importante incarico in qualche modo. Lo hanno ignorato autorità politiche, istituzioni, sindacati (spesso distanti dai veri problemi).
Oggi si tenta di correre ai ripari, ma forse è tardi. I giochi sono fatti, scurdammose ‘o passato?
E’ utile, ma forse insufficiente, la battaglia per avere i soldi dal Governo e poter ricostruire. Bisogna sì avere i soldi, ma poi anche occuparsi di come vengono spesi, di quanto benèfici possano risultare per la collettività. Cui prodest? è una domanda senza tempo. O meglio, perennemente valida nel tempo, che si tratti di affaristi, avventurieri, benefattori (?), pastori che non hanno come priorità la salute del gregge. Vogliamo dirne un’altra? Ma sì, abbondiamo: pecunia non olet.



01 Giugno 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.