Tortoreto… (2): arrestato dirigente Comune
Tortoreto – L’arrestato è un ex dirigente del Comune, Pasqualino Saccuti, raggiunto questa mattina dagli agenti della finanza nella sua abitazione, che è stata perquisita. Il dirigente comunale è indagato in relazione ad un ammanco di oltre 1 milione di euro, accusato di truffa e peculato. Le indagini durano da almeno due anni, ma gli ammanchi risalirebbero ad almeno sei-sette anni fa. Resta da spiegare come sia stato possibile, in una piccola amministrazione come quella di Tortoreto, agire violando la legge e facendo sparire tanti soldi, senza alcuna conseguenza. Nessuno si accorgeva di niente? Per ora, non risulta vi siano altre persone indagate, oltre al funzionario arrestato oggi. Eppure, è ben strano che in tanti abbiano sofferto di… distrazione.
Le fiamme gialle di Teramo hanno provveduto ad eseguire i decreti di sequestro per equivalente su beni mobili ed immobili oltre alle disponibilita’ finanziari, per 400mila euro circa. L’indagine trae origine da un episodio dello scorso anno che ha visto Saccuti coinvolto nell’acquisto di un Suv (per il quale e’ stato condannato a tre anni) per uso personale con le risorse finanziarie dell’ente locale per il quale lavorava prima di licenziarsi. Sempre con i soldi pubblici avrebbe acquistato beni immobili e mobili il tutto a solo vantaggio personale. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati un immobile di circa 150 metri quadrati con annessi 3 box/garage, 2 motocicli, 3 autovetture, svariate attrezzature per l’esercizio di una lavanderia automatica a gettoni di Tortoreto, quote di multiproprieta’ dislocate sul territorio nazionale, svariati beni di arredamento per interno ed esterno, molteplice materiale informatico ed elettronico, attrezzatura da fitness, orologi. Saccuti e’ stato rinchiuso nel carcere di Castrogno. Le indagini sono ancora in corso. Il Comune di Tortoreto, dopo la scoperta degli ammanchi, istitui’ due commissioni: una d’inchiesta interna ed una contabile. Sono state passate in rassegna, dal 1998 ai primi del 2012, migliaia di atti contabili dai quali sarebbe emerso un buco di circa un milione e duecentomila euro. Il Comune aveva dato mandato legale per recuperare le somme sottratte.
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