Cospa: “Strane cose accadono a Ofena”


la sindachessa nel manifesto 003Ofena – Scrive Dino Rossi, fondatore dell’associazione di allevatori Cospa: “Strane cose accadono ad Ofena, anzi miracoli. Basta pubblicare o per meglio dire costringere il comune ad affiggere un manifesto che “tana” la sindachessa mentre infrange la sua ordinanza di inagibilità, per raggiungere la sua casa “inagibile” con tanto di nastro bianco e rosso che delimita la zona rossa, che d’incanto il giorno dopo il nastro, e con esso la “zona rossa” scompaiono.
Due sono le cose, o un buontempone ha rimosso il nastro, oppure… Misteri del terremoto. Intanto più di qualcuno non ha casa e non sa dove passerà l’inverno!!! Però i buontemponi del Cospa, si divertono a fotografare la sindachessa che, invece di pensare alla cosa pubblica, pensa ai “casi suoi”, anzi …a quelli di suoi parenti molto stretti, e infrange divieti e ordinanze chiaramente emessi solo per gli altri. Per Lei, che è la massima autorità di Ofena, naturalmente le sue stesse ordinanze non valgono. A qualcuno si impone, pena l’intervento coattivo del comune, di riparare i cornicioni pericolanti, a proprie spese e senza che il comune abbia richiesto l’intervento dei VV FF, a qualcun altro, ovvero a sé stessa, è consentito raggiungere le sue proprietà pericolanti, pure se in zona rossa.
Qualche paesano ha pensato, di fronte ai manifesti, che la sindachessa avesse abdicato con tanto di inchino al Cospa, qualcun altro che, con reminiscenze giovanili, ( di molti anni fa ) stesse “saltando la corda”, i più pensano che sarebbe proprio il caso che “tagliasse la corda” lasciando definitivamente il Comune di Ofena: l’ultima ipotesi è la più gettonata in paese, infatti qualche male lingua dice che sia stata “tanata” mentre raccattava le sue poche cose da casa, prima di fuggire inseguita dalle massime autorità competenti, stufe della sua…incompetenza. Comunque i manifesti sono stati un successo, visto che pure se erano solo 5, sono tutti al loro posto.
La cosa avrà un significato? Che fine ha fatto la claque delle sindachessa, quelli che i primi giorni battevano le mani in consiglio comunale con tanto di omaggi floreali (fiori di mandorlo)? Non crediamo che siano scomparsi, visto che grazie a Dio ad Ofena il terremoto non ha fatto vittime, ma purtroppo la catastrofe più grave per il paese è stata proprio Lei, peggio di un uragano, ma che dico, un Tifone anzi no, lo tsunami: ha spazzato via anche le speranze dei suoi fan più incalliti.
Con i suoi fidi 4 gatti, in fila per due col resto di uno (Lei) ormai si aggira con fare circospetto, anzi china e gattonando, per il paese, nascondendosi nell’ombra, costretta ad infrangere le sue cervellotiche ordinanze… addirittura per raggiungere la propria casa! Non ci resta che piangere, come diceva Troisi, anzi è meglio metterla a ridere, se tanto mi da tanto pensate, Voi che non siete di Ofena, come pensate si possa vivere in questo paese, dove i Map non sono stati richiesti perché sono di legno e non duraturi, “come dice il nostro vice-sindaco il giocatore di scopa”, anche perché, secondo i fantomatici amministratori ofenesi, bastano le più sicure nicchie in pietra della Via Crucis, per altro arricchite da amene illustrazioni d’autore.
14 famiglie senza tetto: bastano le 14 nicchie della Via Crucis, chiaramente col tetto non di amianto.
Ma questa è un’altra storia di cui parleremo, seriamente, la prossima puntata.
Una tragedia!!!”.
(Nella foto: Il manifesto apparso sui muri di Ofena)


10 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
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