No a Pescaraporto, il TAR ribadisce il primato dell’ente locale nella pianificazione


Pescara – (di Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio, PD, nelle foto) – Il TAR con la sentenza di annullamento del permesso di costruire rilasciato dal Comune alla società Pescaraporto, ha di fatto sancito l’assoluto ed indefettibile primato da parte dell’ente locale in tema di pianificazione urbanistica.
Infatti, il c.d. decreto sviluppo (D.L. 70/2011), intervenuto con la finalità di dare un impulso alle attività di natura edilizia attraverso “incentivi per la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, nonché di promuovere e agevolare la riqualificazione di arre urbane degradate”, mai avrebbe potuto derogare al principio cardine della urbanistica che vuole la pianificazione territoriale saldamente ancorata alle scelte degli enti locali.
Invece, e paradossalmente, al Comune di Pescara la struttura tecnico-amministrativa ha inteso interpretare tale indirizzo, peraltro in presenza di una netta contrarietà da parte dell’assessore competente, nel senso peggiore riguardo alle prerogative pianificatorie che il tribunale amministrativo ha sanzionato con la sentenza citata.
Non aveva mancato di suscitare forte perplessità la “deroga” assentita dagli uffici comunali riguardo al rispetto degli standard imposti sia dalla norma nazionale che dalle Norme tecniche del Piano regolatore di Pescara che pure lo stesso decreto sviluppo aveva “specificatamente” tenuto a salvaguardare.
In questo quadro normativo il Partito Democratico aveva posto una ferma e decisa posizione a tutela del mai venuto meno primato pianificatorio del Comune esplicitandolo anche in maniera eclatante contro l’Accordo di programma che il Sindaco di Pescara aveva maldestramente sottoscritto con la Regione e la Camera di Commercio per le aree ex COFA.
La superficialità degli uffici comunali a cui si lega colpevolmente la debolezza del governo politico cittadino ha prodotto un nuovo ed oggi non quantificabile danno patrimoniale alla collettività di Pescara che sarà chiamata a risarcire le inevitabili richieste che non mancheranno di essere attivate da parte della società Pescaraporto.
Risuonano oggi ancor più come una bestemmia le parole di sfida di questa amministrazione che volevano eludere le norme pianificatorie del piano particolareggiato parlando di possibili escamotage per bypassare il voto del Consiglio comunale.
Allo stato attuale vi è da sperare che questa amministrazione abbandoni il metodo sin qui seguito e si confronti apertamente in Consiglio comunale e colga la portata vera del decreto sviluppo con riguardo anche alle altre richieste progettuali presentate”.


29 Maggio 2013

Categoria : Politica
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