Cialente: “Cari Grasso e Boldrini, non sarò il sindaco di una nuova Pompei”
L’Aquila – Con il centro storico non ricostruito L’Aquila rischia di diventare “una nuova Pompei, una responsabilita’ storica che ne’ io, ne’ la mia amministrazione intende assumersi, ne’ tanto meno condividere arrivando anche ad estreme conseguenze”. E’ quanto scrive il sindaco Massimo Cialente ai presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. “Sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro della citta’ dell’Aquila.
La mancanza di risorse per la ricostruzione – afferma Cialente – allontana i tempi del recupero del centro storico dell’Aquila, delle sue frazioni, dei borghi del cratere. I cittadini residenti prima del sisma in uno dei pochi centri storici abitati in Italia, prendendo atto che per rientrare nella loro abitazioni ci vorranno anni ed anni, sulla base di una discutibile previsione normativa, stanno vendendo allo Stato i propri appartamenti per acquistarne in altre citta’. E’ una emorragia di aquilani dettata dalla disperazione e dalla mancanza di fiducia nello Stato, ma, soprattutto, si e’ innestato un processo che lascerà il centro storico dell’Aquila non ricostruito, una nuova Pompei. Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei Ministeri, viene continuamente ribadito che per il sisma dell’Aquila, e della citta’ territorio, si e’ speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse. Purtroppo – osserva il sindaco – questo e’ il messaggio fatto passare nel Paese. Cio’ ci ha isolati e ci ha fatto perdere ogni solidarieta’; ci ha reso ancora piu’ soli nel nostro dramma. A nome delle aquilane e degli aquilani, poiche’ il Parlamento e’ in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell’emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonche’ di tutte le rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere sismico – si legge nella lettera – chiedo alle Signorie Vostre di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna, per raccogliere, una volta per tutte, i dati su quanto speso a L’Aquila, da chi, e come, in un’operazione verita’ che si deve non solo al Paese, ma, a questo punto, anche a noi aquilani”.
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