UIL-RUA su obiettivi ateneo
L’Aquila – Scrive Marco Angelini, segretario UIL-RUA: “Il sindacato UIL RUA dell’Università dell’Aquila, ha operato in questi mesi attraverso i suoi rappresentanti nei diversi consessi dell’Ateneo affinché si raggiungessero i seguenti obiettivi:
1. la difesa del potere d’acquisto dei dipendenti dell’Università, ridottosi drasticamente dal 2009 ad oggi;
2. la difesa del posto di lavoro nel nostro territorio, che rappresenta l’ultimo baluardo per la ricostruzione dell’Aquila e che rischia di essere messo in discussione dalla fine dell’accordo di programma nel 2014;
3. la ricostruzione, in prospettiva, di un Ateneo virtuoso e ambìto, che possa essere il vero volano dell’economia aquilana e senza del quale non c’è futuro per l’economia del territorio.
Per dare risposte al primo punto, in particolare, abbiamo operato in diverse direzioni: prima fra tutte l’incremento del fondo accessorio nel corso degli anni si era eroso sensibilmente e al 2012 non permetteva alcuno spazio di manovra. Abbiamo perciò portato alcuni documenti nelle sedi di competenza (il verbale dei revisori dei conti dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e il verbale del CdA di Sassari) che provavano che tali Atenei hanno incrementato le risorse del Fondo Accessorio sulla base del disposto di cui all’art. 87 comma 2 del C.C.N.L. comparto Università. Il Direttore Generale ci ha sempre risposto che tale incremento non era possibile per i vincoli delle Leggi Finanziarie 2004 e 2010; sembrava che l’unico modo per incrementare i magri stipendi del personale TAB era erogare dei buoni pasto aggiuntivi. A questo scopo furono stanziati ulteriori 400.000 euro nella voce di bilancio corrispondente.
Tutti noi abbiamo assistito alla querelle che ne è derivata: la realtà dei fatti è che ad oggi (maggio 2013) non è stato erogato alcun buono pasto aggiuntivo.
A questo proposito chiediamo che il prossimo Rettore prenda un impegno concreto affinché sul capitolo di bilancio relativo ai “Buoni pasto” rimanga lo stretto necessario ad assicurare l’erogazione di 2 buoni pasto a settimana, come è sempre avvenuto (circa 180.000 euro), per evitare cambiamenti radicali sull’orario di lavoro, che invece deve essere reso più flessibile, e che il resto (circa 420.000 euro) venga spostato su un apposito capitolo di bilancio per ripristinare immediatamente l’erogazione dell’indennità mensile ex art. 41 del C.C.N.L. In questo modo si metterebbe fine all’annosa vicenda che si sta trascinando fin da troppo tempo relativa all’erogazione aggiuntiva dei buoni pasto.
Abbiamo inoltre permesso che tutti i colleghi che partecipino alle commissioni di concorso in qualità di membri di vigilanza vengano pagati con le risorse derivanti dal concorso stesso (pagamenti che per i concorsi del 2012 non sono ancora stati effettuati).
Il secondo punto diventa essenziale se si tiene conto che nel 2014 terminerà l’accordo di programma con il Miur; ciò comporterà la fine di ogni agevolazione nei confronti degli studenti (trasporti e tasse gratuiti)
e il numero degli iscritti fisiologicamente scenderà. Dato che l’FFO viene trasferito dal MIUR ai vari Atenei in base al numero degli iscritti, inevitabilmente, avremo un fondo di funzionamento notevolmente ridotto. E’ in questo quadro che interviene quella che noi chiamiamo la salvaguardia del posto di lavoro. Il nostro Ateneo di 540 dipendenti era stato concepito per una popolazione di circa 27000 studenti. Se tale numero dovesse scendere, conseguentemente bisognerebbe tarare anche la struttura in funzione dei nuovi numeri. Quali potrebbero essere le conseguenze di un tale scenario?
Siamo inoltre in attesa da parte del Miur di un coefficiente che definisca il rapporto tra il personale TAB e il personale docente; voci di corridoio danno a quel coefficiente il valore di 0,76. Sapete a quanto si attesta tale coefficiente per l’Università dell’Aquila? Siamo allo 0,90! Per questo motivo riteniamo che dovrà essere fatta estrema attenzione alle future politiche di assunzioni, così come riteniamo altresì opportuno chiedere un’ulteriore proroga dell’accordo di programma.
Per quanto riguarda la terza fase, cioè quella relativa allo sviluppo ed alla crescita dell’Ateneo, siamo consapevoli che il contesto generale definito da leggi sempre più stringenti non ci permettono ampi spazi di manovra, ma crediamo che se poniamo le basi solide di lavoro nel lungo periodo sarà possibile far sviluppare ed ampliare l’Ateneo. La progettazione volta ad ottenere finanziamenti Europei, statali, regionali e provinciali, risulta uno dei pilastri che dovranno accompagnare e sostenere l’Ateneo nei prossimi difficili anni.Il settimo programma quadro, Horizon 2020 i bandi PIT, i bandi per i poli di innovazione sono tutti esempi di opportunità che dobbiamo necessariamente cogliere.
Abbiamo ancora grosse difficoltà legate alla ricollocazione di alcune ex Facoltà e sperando di non incappare in ulteriori pastoie burocratiche speriamo di poter ricollocare gran parte dei nostri dipartimenti nelle strutture di appartenenza prima del 2014. In caso contrario facciamo una proposta concreta per dare risposta ad un eventuale ritardo nella riconsegna dei lavori; dato che la caserma Rossi resterà a breve vuota, chiediamo al neo Ministro della Difesa di concederla all’Ateneo in comodato gratuito per almeno 5 anni in modo da avere un punto di riferimento sia per le strutture della didattica che per gli alloggi degli studenti.
Nell’immediato futuro è necessario rivedere i regolamenti universitari sugli Spin-Off affinché vengano evitate duplicazioni di competenze, vengano distinti in maniera chiara i ruoli, i compiti e le attrezzature e soprattutto venga evitato che i Dipartimenti siano depauperati delle loro risorse.
Come vedete, noi vogliamo essere positivi e propositivi; crediamo che il nostro Ateneo, con l’impegno di tutti, possa davvero farcela; in questo documento abbiamo esposto quello che abbiamo fatto, quello che stiamo facendo e quello che faremo. In tal senso auspichiamo che il nuovo Rettore comprenda a pieno le nostre problematiche e le faccia proprie: solo condividendo questo percorso potremo affrontare le sfide che si presenteranno e superarle brillantemente.
Ci teniamo infine a evidenziare che il Personale T.A.B. ha potuto conoscere i candidati in un’apposita assemblea indetta da noi e moderata dal Segretario nazionale Alberto Civica, seguita ad appena tre giorni da un’ulteriore assemblea indetta da altre sigle e di questo bagno di democrazia partecipativa siamo particolarmente contenti. Il confronto si è svolto in un clima costruttivo, così che ci permettiamo di suggerire al futuro Rettore di ripetere l’esperienza almeno una volta l’anno dedicando a tale scopo una apposita conferenza di ateneo: per incontrare il Personale senza intermediari in modo da verificare di persona la situazione lavorativa degli uffici e agevolare la costruzione di un sistema collaborativo che aiuterà l’ente ad affrontare gli anni difficili che ci attendono”.
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