“Centro antiviolenza, basta ritardi”


L’Aquila – PEZZOPANE SCRIVE A CHIODI – “È passato oltre un mese da quando l’Ing. Aldo Mancurti, capo del Diset, ha comunicato al Comune dell’Aquila, al Presidente della Regione, alla consigliera di parità e all’Ufficio speciale per la ricostruzione, la necessità di attivare un tavolo di concertazione per utilizzare al più presto il milione e mezzo di euro, assegnato alla consigliera di parità per un centro antiviolenza. A distanza di un mese la Regione Abruzzo ancora non si è attivata, nonostante il Comune dell’Aquila, rispondendo con sollecitudine alla nota del Diset, si è detto da subito disponibile”. È quanto scrive in una nota l’assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, sen. Stefania Pezzopane, al presidente della Regione Gianni Chiodi.
I fondi, cui si fa riferimento nella nota, sono la metà dei tre milioni di euro (cosiddetti fondi “ex-Carfagna”) stanziati con legge per L’Aquila e il cratere per realizzare un centro antiviolenza. Questa parte dei fondi è stata assegnata con una successiva ordinanza del governo Berlusconi alla consigliera di parità, contrariamente a quanto stabiliva la legge, per realizzare, in collaborazione con la Diocesi, un centro poliedrico per le donne, anche fuori cratere. Un provvedimento già considerato illegittimo dalla Corte dei Conti. Fondi sono tuttora bloccati e inutilizzati.
L’altro milione e mezzo è stato invece di recente assegnato al Comune dell’Aquila, che ha già in mente due soluzioni. La scuola materna di viale Duca degli Abruzzi che potrebbe ospitare una parte delle attività e l’ex Convento di Santa Teresa a via Roma, che, una volta tornato agibile, ospiterà il centro antiviolenza.


26 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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