Chiodi visita la PC, abbracci e complimenti
Giulianova – Un sorriso e una stretta di mano a tutti coloro che da sei mesi lavorano, in modo egregio, al centro di Protezione civile di Giulianova, che fa anche da raccordo con gli enti locali del cratere sismico, cominciando dal Comune dell’Aquila presente con una sua delegazione. Spesi fino ad oggi per gli sfollati sulla costa circa 150 milioni, dei quali poco meno della metà già versati ad albergatori e ristoratori. Tutto controllato dalla Guardia di Finanza. Una salutare ondata di introiti per albergatori che solitamente non godono di una stagione così lunga, che dura ancora ad ottobre.
Il presidente della Regione Gianni Chiodi e l’assessore alla Protezione civile, Daniela Stati, hanno visitato questa mattina la sede della Protezione civile e del volontariato, accolti dai responsabili e dalle autorità locali civili e militari. Una mole di lavoro svolto davvero imponente, con faldoni su faldoni che la provano fisicamente, sistemati in ordine in grandi scaffali. Un fiume di denaro utilizzato per l’accoglienza di migliaia di migliaia di aquilani che ancora risiedono sulla costa, forzatamente, e spesso fanno domande ansiose e generiche. Assumere informazioni non è il forte di una popolazione smarrita, provata psicologicamente, formata da un gran numero di anziani che ti guardano senza capire quando spieghi loro che tutto è scritto e si può leggere nei siti del Comune e della Protezione civile .
La parola siti lascia molti attoniti e la risposta è prevedibile: “Ma io con queste cose non ci so fare, internet e il computer non li so usare…”. Allora occorre leggere il giornale, almeno quello… “Ma che giornale, io non lo compro, non ci credo ai giornali…”. Il presidente Chiodi e l’assessore Stati sono qui, chiedete a loro direttamente. “Ma chi li conosce, e sì, io mò mi avvicino a Chiodi e gli faccio le domande…”.
E’ francamente difficile avere a che fare con tante persone così, che hanno sicuramente molte ragioni e vanno aiutate, ma non si lasciano aiutare in alcun modo. Vorrebbero la loro casa, i loro mobili, e ce l’hanno con chi non li fa rientrare, magari nella zona rossa dell’Aquila, tra crolli passati e futuri, rischi enormi. Alcuni non sopportano più neppure la presenza dei vigili del fuoco che li accompagnano. E le case? “Ma quando ce le danno…”. Berlusconi dice che entro dicembre tutti avranno un tetto. “Ma quale tetto, magari a Ovindoli a 20 gradi sotto zero?”. Se preferite, restate qui. “Mi hanno detto che fra poco gli alberghi si pagano”. Chi glielo ha detto? “Mia cugina che sta a L’Aquila”. Dove lo ha saputo? “Glielo ha detto una signora della tendopoli, una che lo sa”.
In questa difficile situazione opera la Protezione civile con i suoi volontari pazienti da sei mesi. Giusta e dovuta la vista di Chiodi e della Stati. “Sa che ieri mi hanno telefonato da Sora per chiedermi cosa fare, visto che anche lì c’è il terremoto e somiglia molto allo sciame abruzzese?” ci dice il presidente. Consiglieremmo prima di tutto il segno della croce, pensiamo augurandoci che lo sciame ciociaro passi quanto prima. Mica è detto che debba portare sempre guai. Certe esperienze è meglio non acquisirle… E corriamo a consultare il bollettino sismico. Il fenomeno ciociario riguarda anche una vasta zona del territorio abruzzese, ai margini della Marsica e del Parco nazionale d’Abruzzo.
(Nel servizio fotografico Col di questa mattina: Chiodi, l’assessore Stati e la Protezione civile di Giulianova)
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