PD, consultazione su chiusura corso VE
Pescara – La foto di Stefano Leone, scattata questa sera alle 16,30, vi racconta un momento della consultazione promossa dal PD di Pescara sull’ipotesi di chisura al traffico veicolare di corso Vittorio Emanuele, formulata dalla giunta Mascia. Hanno partecipato rappresentanze di tutte le categorie produttive e di tutti gli interessati al problema, a cominciare dai commercianti che lavorano lungo l’arteria più centrale della città, ovviamente quasi tutti contrari.
Fermatevi! E’ il grido che è riecheggiato all’interno dell’aula consiliare. Al centro del dibattito la ormai famigerata e sbandierata pedonalizzazione, (anche se, in questi ultimi tempi, la maggioranza la chiama riqualificazione), di corso Vittorio Emanuele II. A questo proposito, il PD, contrario da sempre al progetto, ha incassato con malcelata soddisfazione, il sostegno e la condivisione di Confcommercio, dalla C.N.A (Confederazione Nazionale Artigiani), dei singoli commercianti e di cittadini residenti. Gli interventi di tutti, sono stati improntati senza mezzi termini, ad una contrarietà totale al progetto. “C’è da sottolineare – dice Moreno Di Pietrantonio Capogruppo in Consiglio Comunale – il problema non è quello di una contrarietà per partito preso alla pedonalizzazione dei centri cittadini, ma siamo contro questo progetto poiché esso non prende in considerazione le problematiche della nostra città. Manca una viabilità alternativa, non c’è una strategia per l’intera città, manca un piano urbano. Riteniamo, quindi che tutto ciò debba essere fermato affinchè non lasci cicatrici alla città che rimarrebbero a lungo”. Per bloccare il progetto però, bisognerà trovare gli strumenti di contrasto dal momento che il provvedimento non arriverà in Consiglio essendo un provvedimento di Giunta. E, quindi, di quali strumenti si servirà il PD per contrastare il passo alla Giunta Mascia? “Sicuramente – dice ancora Di Pietrantonio – una raccolta di firme, fra i commercianti, artigiani e residenti; in altre parole una raccolta di firme di tutti coloro che insistono a vario titolo su corso Vittorio, poi ci batteremo sul bilancio e, su quello, faremo ostruzione totale con tutte le iniziative necessarie”. Fra le Associazioni, la più dura è stata la Confommercio la quale, per voce del suo rappresentante, ha parlato di un’amministrazione sorda a qualsivoglia suggerimento, “abbiamo avuto anche un incontro con l’Assessore Fiorilli, – dice il rappresentante di Confcommercio – abbiamo fatto proposte ma sempre inascoltate”. Uno dietro l’altro si sono succeduti gli interventi di commercianti e cittadini unanimemete contrari al progetto. Ha chiesto la parola anche Raffaele Delfino, anziano ma ancora lucidissimo, ex parlamentare e condottiero del Movimento Sociale Italiano prima e Democrazia Nazionale dopo. L’anziano leader ha fatto una chiarissima disamina del provvedimento, esprimendo il suo personale parere contrario all’esecuzione così come progettata. Per Florio Corneli, Consigliere comunale, “vi è una questione di metodo in quanto, per una scelta cosi importante, il cittadino venga informato dai giornali, con tutto il rispetto per i mezzi di comunicazione, senza poter esprimere anche quel minimo di contributo. Inoltre qui c’è in ballo anche una delle categorie già molto vittimizzate come quella dei commercianti che avrebbero meritato essere coinvolti e interpellati prima e non a cose fatte. C’è poi una questione di merito perché corso Vittorio, asse principale della città, deve rivivere e rigenerarsi in sinergia con lo sviluppo della parte di territorio più importante della città, le aree di risulta”. Insomma, i pareri sono orientati ad una rivalutazione e vitalizzazione delle aree di risulta e, da esse, arrivare a integrare nel piano di riqualificazione corso Vittorio Emanuele II. Sulla questione la Giunta Mascia si gioca una bella porzione di credibilità sulle possibilità di proseguire il percorso della legislatura. Il destino del progetto, tema del contendere, che vede comunque in cabina di regia Carlo Masci di Pescara Futura, dovrà fare i conti anche con la presa di posizione del gruppo dell’UdC, contrario all’opera ma ai quali componenti il PD chiede di prendere una ferma decisione. In altre parole togliere il sostegno alla maggioranza. Dogali è avvertito.
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