L’AQUILA SBANCATA DA POLITICA E GOVERNO, PEZZOPANE E CIALENTE PARLANO DI MOBILITAZIONE


L’Aquila – LA SENATRICE AQUILANA DA’ L’ALLARME, MOMENTO GRAVE – SIANO RESI NOTI I NOMI DI CHI HA VOTATO PER UCCIDERE L’AREA TERREMOTATA – CIALENTE PARLA DI REAZIONE POPOLARE – Un tempo nei casinò la supervincita di un fortunato giocatore “sbancava” il tavolo, che chiudeva e veniva coperto con un drappo nero. Probabilmente non è più così, nè sopravvivono giocatori tanto fortunati. Per L’Aquila, invece, il drappo nero c’è e intende stenderlo una volta per tutte quell’alleanza proterva tra governo e politica, che potrebbe dichiarare defunta la città da ricostruire. Con tutto il suo cratere devastato.
Una commissione parlamentare mette all’angolo la senatrice Pezzopane, che aveva preparato e presentato degli emendamenti risolutivi per garantire le risorse necessarie. Il no, parziale, è arrivato in commissione ieri sera. Non tutte le speranze sono perdute, ma il vento che tira è nefasto. La Pezzopane, che non è certo persona che si arrende, ha diffuso oggi una nota – senza toni enfatici, tutta concretezza – chiamando alla mobilitazione non solo le istituzioni, ma gli esponenti politici. E, se necessario, anche i cittadini. Il rischio è perdere tutto, una volta per tutte.
“Mi rivolgo al presidente Letta e ai sottosegretari Legnini e Bubbico, con i quali in queste settimane abbiamo interloquito per l’emergenza de L’Aquila e del cratere, affinché intervengano con autorevolezza su quello che sta accadendo nella commissione Bilancio del Senato” scrive la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“Ieri – spiega l’esponente pd – la commissione Bilancio, guidata dal presidente Azzolini del Pdl, su diversi emendamenti riguardanti l’articolo 7 del decreto emergenze, ha espresso parere negativo con una procedura quantomeno anomala. L’assenza in commissione del governo avrebbe dovuto consigliare una sospensione, mentre sono andati avanti senza il dovuto approfondimento e dando parere negativo su emendamenti anche di natura esclusivamente procedurale. La soddisfazione del parere positivo su alcuni emendamenti che avevo presentato (assistenza alla popolazione, inserimento del Sal ed altri), non può nascondere la profonda amarezza per la mancata approvazione delle altre proposte. Stupisce che l’unica rappresentante abruzzese, la senatrice Federica Chiavaroli, non abbia speso una parola a sostegno degli emendamenti che riguardano l’Abruzzo e che erano frutto delle audizioni dal sindaco Massimo Cialente e di Emilio Nusca, in rappresentanza dei sindaci del territorio colpito dal sisma.
“Il parere negativo non ha riguardato tutto, ma solo una parte dei provvedimenti – aggiunge Pezzopane – Fortunatamente su due fondamentali emendamenti, ovvero patto di stabilità e fondi per la ricostruzione, la commissione Bilancio ancora non si è espressa. Ma se l’atteggiamento dovesse essere quello manifestato finora sarebbe di una gravità senza precedenti. Ora la parola spetta al Governo, che nelle prossime ore dovrà rivedere e rappresentare adeguatamente le sue intenzioni. Martedì è riconvocata la Commissione Bilancio e poi si affronterà la discussione nelle commissioni di merito, VIII e XIII, per l’esame di tutti gli emendamenti”.
“Insisterò su questa linea – conclude Pezzopane – anche presentando una versione aggiornata degli emendamenti, con parere contrario per riportare la discussione di merito nelle Commissioni. E’ necessaria una mobilitazione non solo delle istituzioni e dei cittadini ma soprattutto delle coscienze. Aspettiamo da troppo tempo le risposte che i governi precedenti non hanno voluto e saputo dare, affinché non si dichiari lo stato di morte de L’Aquila e del cratere”.
(Ndr) - Agli aquilani e ai residenti nel cratere va detto chiaramente chi ha votato contro, nomi e cognomi. E’ necessario, a questo punto, che la gente sappia con chi ha a che fare e a chi appartengono le responsabilità in un momento in cui sul tavolo verde – a proposito di gioco e sbancamenti – la gente sta puntando tutto ciò che ha. Compaiano quindi in piena evidenza le identità di coloro che hanno mostrato “pollice verso”.
Quanto al sindaco, pur non scrivendola e firmandola, ha diffuso una dichiarazione in cui parla apertis verbis di reazione popolare che potrebbe venire, stavolta, dalla parte più giovane della popolazione. Il sindaco ha confermato che a dire no agli emendamenti, ieri, non è stato il governo (che era assente), ma un fronte politico. Il governo non ha neppure ritenuto necessario essere presente. Il sindaco senza fascia è deciso ad andare avanti, e si comprende che non sarà certo solo
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23 Maggio 2013

Categoria : Politica
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