Piano Parco, inutile attesa di due anni
Pescasseroli – Scrive Giuseppe Rossi (foto): “La settimana passata, con nota inviata ai Presidenti e agli Assessori delle tre regioni del Parco (Abruzzo, Lazio e Molise), e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, l’Ente ha sollecitato l’adozione del Piano del Parco, inviato il 15 marzo 2011, dopo aver ottenuto il parere favorevole della Comunità del Parco. L’articolo 12 della legge Quadro 394/91 prevede che l’adozione da parte delle regioni debba avvenire entro 90 giorni dall’inoltro da parte dell’Ente.
Sono trascorsi ormai oltre due anni e non ci sono in proposito segnali di sorta.
Occorre considerare che l’adozione di un così importante strumento di gestione – per la elaborazione del quale ci son voluti purtroppo diversi anni – è fondamentale per permettere il prosieguo dell’iter di elaborazione definitiva e approvazione, previo il deposito presso le sedi dei comuni, delle comunità montane e delle regioni interessate; ciò affinchè “chiunque possa prenderne visione ed estrarne copia” anche allo scopo di presentare eventuali osservazioni scritte, sulle quali l’Ente Parco è chiamato a esprimere il proprio parere entro trenta giorni”. Successivamente le regioni, d’intesa con l’Ente Parco e, per la zona D anche con i comuni, emanano il provvedimento definitivo di approvazione.
C’è quindi ancora un lungo percorso da fare e non si può perdere ulteriore tempo, pena l’accrescersi delle difficoltà del Parco per le attività di conservazione e per quelle di promozione economico-sociale.
In mancanza del Piano è scritto infatti nella nota dell’Ente, il Parco “non può e non potrà espletare al meglio le proprie attività di amministrazione e gestione territoriale, con le inevitabili conseguenze sia sulla conservazione della natura e specialmente delle preziosissime specie animali e vegetali, alcune delle quali autoctone e a grave rischio di estinzione, sia sulla promozione economica sostenibile delle attività locali”. In fondo, sostiene l’Ente Parco, l’adozione del Piano quale primo passaggio intermedio rispetto ai successivi provvedimenti, costituisce praticamente “un atto dovuto” propedeutico all’iter di approvazione definitiva. Perciò l’Ente, ribadendo la piena disponibilità ad agire d’intesa, invita le tre Regioni a “voler sollecitamente procedere alla adozione del Piano del Parco”.
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