Il “circolo” dei giovani-vecchi


Pescara – (di Stefano Leone) – La cura e la meticolosità con le quali ripongono le sedie e il piano del tavolo montabile sono incredibilmente vere. Neanche fosse il salotto di casa. E’ una ventilata ma assolata tarda mattinata di una domenica di maggio inoltrato. L’ora è quella canonica prossima per andare a pranzo. E’ già un po’ che il nostro obiettivo li osservava. Non vogliono essere ripresi e allora aspettiamo che mettano a posto tutto. Una lunga catena fa da chiavistello di sicurezza alle sedie accatastate e passa per il piano del tavolo appoggiato al tronco del grande albero.
L’albero di una aiuola di un parco incolto, abbandonato, dove lo sfalcio dell’erba è un ricordo lontanissimo. Ci dice il signor Antonio: “Dall’erba ogni tanto viene a farci visita qualche topolino o qualche biscia nonostante acqua non ce ne sia qui”. Sono in 7 gli uomini che hanno passato la domenica mattina a giocare a carte in questo che hanno scelto come loro posto di ritrovo, “…ma siamo circa una quindicina a frequentare il circolo”; si perché lo chiamano il circolo questo posto diciamo…low cost! Il signor Giovanni è fra i più anziani. A lui rivolgiamo la domanda:
-Ma non potete andare in un vero circolo anziani? Ce ne sono diversi anche nel quartiere.
“Circolo anziani? Ma scherziamo! – dice quasi con la faccia feroce di chi ha ricevuto un affronto – prima di tutto non siamo anziani; diciamo che siamo nati prima di tanti altri. Poi, andare al circolo per anziani a fare cosa? Sentir parlare di ballo e di gite a San Gabriele?”
-E qui che fate solo a carte e quando è brutto tempo?
“Non è solo gioco delle carte. Parliamo di politica e di attualità. Quando è brutto tempo stiamo a casa e aspettiamo che torni il sole per ritrovarci qui”.
Non è escluso, ci dicono in rigoroso dialetto pescarese che decidano di mettersi a tagliare anche l’erba del parco. Chiediamo:
-Ma tutto il parco?
“Se ce la facciamo con la fatica si, sennò facciamo solo la parte del “circolo”.
Sono anche attenti ecologisti questi giovani-anziani, il secchio che ripongono attaccato al tronco dell’albero è il secchio dove raccolgono carte, pacchetti e hanno perfino il posacenere dove spengono le cicche per poi gettarle nel secchio nei rifiuti. Dunque, ecco chi della vecchiaia ne ha fatto l’unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo. E, per dirla come diceva il grande Antonio De Curtis in arte Totò, l’unica cura per l’acne giovanile è la vecchiaia.


20 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.