L’Aquila, tutto nelle mani di Letta
L’Aquila – (Foto: Mani, dipinto di Murassi) – Gli emendamenti proposti dalla senatrice Pezzopane e i piedi puntati dal sindaco Cialente dovrebbero servire a sbloccare, e conferire maggiori contenuti, al decreto per L’Aquila, che dovrebbe prendere corpo a partire da martedì venturo, lungo un iter parlamentare che, se non è brevissimo, è in compenso l’unica strada da seguire per ottenere risultati. La Pezzopane ha inserito anche proposte di provvedimenti per i precari degli enti locali e, sentita oggi per telefono, ci ha detto sintetica e concreta: “Non molliamo”. Come dire: incalziamo Letta e il governo perchè, lealmente, sia dato corpo alle ripetute garanzie (verbali per ora) secondo le quali “L’Aquila è una priorità nazionale”. Detto da più di un esponente del governo, e ribadito dal Ministro Bray due giorni fa. Priorità può voler dire soltanto fatti, ovvero risorse adeguate e garantite nel tempo. Molto tempo. La visita del presidente del Senato Grasso c’è stata. Quella della presidente della Camera, Boldrini, è stata promessa ieri, come ha reso noto il sindaco.
Ora sta anche alla politica aquilana e abruzzese dimostrare maturità , contando sull’aiuto del sottosegretario Legnini, che non si è tirato indietro, come unico rappresentante abruzzese nel Governo Letta. Gli emendamenti Pezzopane vanno sostenuti, e non è detto che debba essere solo la sua parte politica (il PD) a farlo. Una volta accettato da tutti che sono richieste avvedute e adeguate ai bisogni aquilani, tutti dovrebbero sostenerle. Come dire che, nell’emergenza, i vari esponenti politici dovrebbero far convergere le loro posizioni verso l’obiettivo di aiutare la città e il cratere. Che si tratti di soldi per ricostruire, ma anche di problemi diversi, tipo quello dei precari e quello delle bollette. Le istituzioni dovrebbero anche loro schierarsi: il consiglio comunale ha approvato le iniziative di Cialente, la Provincia per ora tituba, la Regione ha in agenda una seduta sulla ricostruzione che dovrebbe essere imminente. A quanto pare, le tessere del mosaico stanno tornando a posto. I risultati dovrebbero arrivare. Sempre che si scelga di unirsi per puntare su un risultato, invece di consumare energie in stomachevoli litigi e vetuste polemiche, mirate a tornaconti politici ed elettorali. Che sarebbero sommamente inutili, fra l’altro (non ci vuole tanto a capirlo…) se un domani vicino L’Aquila, come espressione sociale e demografica, non ci fosse più o fosse ridotta al lumicino. Nessuno avrebbe più niente da spartirsi.
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