PD: “Pedonalizzazione inutile e dannosa” ma la maggioranza comunale la difende
Pescara – Scrive il gruippo del PD: “La scelta per la realizzazione di una opera pubblica nasce da una plurima valutazione delle diverse esigenze della collettività in termini di ritorno economico-ambientale e di funzionalità strutturale nel contesto urbano ove l’opera si inserisce.
L’iniziativa dell’amministrazione Mascia riguardo alla volontà di procedere alla pedonalizzazione di Corso Vittorio, la più grande strada cittadina in termini di ampiezza delle carreggiata ma anche di presenza di attività commerciali, non sembra abbia corrisposto a nessuna delle questioni sopra dette e rischia di diventare un peso insopportabile per la collettività in generale e per gli utenti più direttamente coinvolti nel particolare.
Infatti, come valutare i riflessi che questa opera (peraltro l’intervento proposto e solo parziale e riguarda un tratto minimale dell’intera strada) andrà generare per le seguenti ragioni:
• sin dall’apertura del cantiere il flusso veicolare privato verrà deviato su Via Teramo e con un risibile escamotage fatto scorrere sulle aree di risulta considerato che è pressoché impossibile scaricare questo traffico su Via Ferrari già oggi fortemente congestionata per altre scelte discutibili sulla mobilità (vedi all. A);
• la tempistica dei lavori, 180 giorni lavorativi, vedrà il cantiere in opera proprio in corrispondenza del periodo delle festività natalizie e così da compromettere le attività del commercio proprio nel momento di massima operosità i cui effetti negativi, per di più amplificati dalla crisi generale del settore, sono facilmente immaginabili e capaci di indurre ad ulteriori chiusure ed abbandoni;
• la deviazione del flusso veicolare privato, oggi definita eufemisticamente cantieristica provvisoria, non potrà che assumere i caratteri della definitività e tale da modificare radicalmente la prevista destinazione e funzionalità che sulle Aree di Risulta la Città, attraverso il pronunciamento di più Consigli comunali e di indirizzo politico differente, ha prefigurato scenari di sviluppo per elevare il ruolo di Pescara a quello di altre città europee.
Aggiungere considerazioni e valutazioni negative a questa improvvida scelta che l’amministrazione Mascia di accinge a rendere effettiva è gioco fin troppo facile ma, quello che maggiormente sconcerta è l’assoluta assenza di una linea di programmazione che nel caso di specie non poteva e non può non tener conto della necessità di avere:
1. un piano della mobilità che definisca le direttrici ed i flussi veicolari in presenza di una modificazione dei sensi di marcia;
2. un piano delle priorità delle opere pubbliche che avrebbe dovuto tener conto delle incompiute rappresentate da: strada pendolo; completamento delle riviere; rigenerazione delle strutture portuali e del turismo marittimo;
Infine, ma non per questo meno importante la consapevolezza che la contrazione delle risorse pubbliche non consentono di immaginare nuovi e generosi investimenti e quindi l’impossibilità di intervenire per il completamento di questa opera, oggi iniziata solo per una piccola parte, che rischia di rimanere l’ennesima incompiuta con l’aggravante delle ripercussioni che produrrà per la sua collocazione all’interno di un tessuto urbanistico-commerciale di grande rilievo per l’economia locale.
Ancora una volta il rammarico riguardante la scelta operata dall’amministrazione Mascia di voler rivoluzionare le scelte di pianificazione urbanistica di Pescara senza il coinvolgimento diretto della opposizione e della Città.
Lo stravolgimento delle finalità sottese per l’Area di Risulta che pregiudicheranno il futuro sviluppo di Pescara sarà una gravosa responsabilità del Sindaco Mascia e della sua coalizione e ancor di più di quella parte che ritiene questa opera dannosa.
Di certo come opposizione non staremo a guardare e contrasteremo con forza e decisione questo modus operandi che non può essere mitigato dal pannicello caldo di un coinvolgimento sulla problematica riguardante la realizzazione del teatro sulle aree di risulta e dopo aver abbandonato la sistemazione delle stesse aree da un quadro complessivo che pure era stato condiviso in più sedute del Consiglio comunale del 2008.
Già vediamo il Prefetto chiamato a fare gli straordinari per la lettura delle missive lamentose del Sindaco Mascia impossibilitato dall’opposizione a governare.
FOSCHI RISPONDE ALLE ARGOMENTAZIONI DEL PD – Arriva la replica della maggioranza. E’ il capogruppo PdL Armando Foschi a chiarire il punto di vista della Giunta Mascia. Tema del contendere la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele II che, nei giorni a venire, non mancherà di tenere banco sia in Consiglio che fuori dall’aula dell’assise municipale.
“Quella che il Pd continua impropriamente a definire “pedonalizzazione” di corso Vittorio Emanuele, termine molto suggestivo, è in realtà una riqualificazione dello stesso asse viario. Impedire la realizzazione dell’opera significa opporsi al rilancio di quella che sino a vent’anni fa era la via commerciale per eccellenza di Pescara, un’opera che il centro-destra ha fortemente voluto, che porteremo avanti con convinzione, e che andrà a incastonarsi in maniera perfetta e armonica con il progetto di riqualificazione delle aree di risulta, con i parcheggi e il Teatro. Comprendiamo che tale investimento di risorse ed energie possa spaventare il Pd, in quanto parliamo di opere d’impatto, evidenti, contro le quali andranno a frantumarsi le accuse di immobilismo dello stesso Pd, perché oggi la città sta vedendo e toccando con mano le capacità progettuali del centro-destra che in quattro anni ha cambiato in maniera sostanziale il volto della città, ma tentare di bloccare l’opera di rinnovamento ormai avviata sarà un boomerang per il Pd”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl Armando Foschi in riferimento alla conferenza stampa odierna del Pd contro i lavori di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele. Quella assunta dal centro-sinistra sin dallo scorso gennaio – ha sottolineato Foschi – è una forma di opposizione “a prescindere” dalla bontà o meno della proposta, dalla sua fattibilità e dalle esigenze reali del territorio. Un’opposizione al progetto nata senza neanche conoscerne le caratteristiche, i dettagli, senza neanche essersi presi la briga di studiare almeno le carte, a riprova della scarsa fondatezza delle osservazioni mosse contro il programma di intervento e della loro strumentalità. La realtà è che il Pd continua a rappresentare il “partito del non-fare” che non appartiene alla maggioranza di governo: il progetto redatto dall’amministrazione comunale parla della riqualificazione di corso Vittorio Emanuele pensando soprattutto al suo rilancio dal punto di vista ambientale, sociale, urbanistico, commerciale e di qualità della vita, un rilancio fondamentale se vogliamo realmente sostenere il settore, soprattutto se pensiamo che l’intervento si andrà a incastonare con i parcheggi sulle aree di risulta. Se per quel cantiere il Pd tornerà nuovamente a bloccare i lavori del Consiglio comunale, ovvero a bloccare lo sviluppo della città, dovrà risponderne ai cittadini, dovrà spiegare ai 124mila pescaresi perché la nostra è l’unica città in cui non si possono fare opere, in cui il Pd impedisce puntualmente l’approvazione di qualunque delibera giocando con l’arma dell’ostruzionismo preventivo, e quella posizione sarà un boomerang fatale per il partito”.
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