Erbacciopoli, la savana avanza incontrastata


Pescara – La savana di ogni maggio, ineluttabile e dunque fronteggiabile, se si vuole farlo, avanza a Pescara e ricopre tutto, invade, svetta, tracima. I “paesaggi” sono tutti uguali: erbacce di ogni specie, da attirare uno studioso di botanica, o un collezionista di strozzacalli di ogni dimensione: vegetazione infatti rigogliosa e debordante.
In centro come in periferia, così sono finalmente tutti uguali e la democrazia è rispettata. le immagini dell’obiettivo a zonzo di Inabruzzo.com hanno colto alcuni angoli del centro, e non sono certo tutti. Chi sa quale oscuro intoppo burocratico impedisce che si faccia quando è ora la cosa più semplice: lo sfalcio delle erbacce. Inutile chiederlo ai santuari degli uffici comunali: avranno sempre una scusa da frapporre, una spiegazione (secondo loro) da fornire. Per i cittadini, invece, tutto è più semplice: se un operaio non va a lavorare, se un commesso apre tardi il negozio, se un povero cristo non paga le tasse senza tardare di un giorno, ne paga le conseguenze.
Chi invece non taglia le erbacce, non paga un bel tubo di niente. Rimane al suo posto e lo stipendio corre. Sia un sindaco, sia un assessore, sia un dirigente, sia un burocrate acquattato dietro la sua inviolabile scrivania.


16 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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