Rossini annuncia arrivo commissione antimafia – La Regione corre a ridisegnare rischi sismici
L’Aquila – Il 15 ottobre arriverà a L’Aquila la commissione parlamentare antimafia. Avrà contatti con le autorità e con la magistratura. E’ la riprova della presenza di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, con casi già all’esame della Procura antimafia (di cui è responsabile per l’Abruzzo il capo della Procura dell’Aquila, Alfredo Rossini), che evidentemente rappresenta una possibilità suscettibile di ampliamento, se non si terranno gli occhi ben aperti. La notizia dell’arrivo della commissione parlamentare l’ha data oggi ai giornalisti il procuratore Rossini, che ha lasciato trapelare anche la possibilità che si ricorra a ordini di custodia nell’ormai imminente conclusione della prima fase delle indagini. Il magistrato non condivide la parola “valanga” per gli avvisi di reato che sono in arrivo, ma ammette che saranno diversi e che le perizie acquisite sono già cinque. Ne sono attese altre. Gli avvisati di reato, comunque, manette o no, saranno subito interrogati. Decisioni importanti sono comunque ritenute imminenti: appena qualche giorno.
LA REGIONE HA FRETTA – Dopo tanti ritardi e tanti errori, la Regione sembra aver fretta e punta alla riclassificazione del rischio sismico in Abruzzo. Singolarmente lo fa dopo forti servizi giornalistici sull’argomento, e promette: entro poco tempo sarà pronta la bozza. Le mappe sismiche vanno riviste e aggiornate, e così le regole per costruire. L’Abruzzo è sismico, ma sulle carte quanto lo sia veramente non c’è scritto, fino ad oggi. La storia non ha insegnato nulla. Poteri forti e autorevoli interessi economici hanno dominato il campo per molti anni. Ma ora pare che la campana stia suonando: vogliamo crederci?
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