Sanitòpoli, la credibilità di Angelini
Pescara – E’ in ballo la credibilità del grande accusatore Enzo Angelini, ex re della sanità privata, nel processo noto come Sanitopoli che, lentamente, dopo tanti mesi, cammina verso la sentenza. Angelini, muovendo accuse pesanti, mandò in galera fior di personaggi, primo tra i quali Ottaviano Del Turco, allora presidente della Regione.
Oggi accusa e difesa, e stuoli di periti, cercano di dimostrare ai giudici l’attendibilità o la non attendibilità dell’accusatore. A parte il confronto tra periti su alcune foto, molto discusse, portate come prove, c’è la posizione contrapposta tra avvocati, e ci sono le deposizioni dei commercialisti. I difensori si sbracciano a sostenere che tra i 63 viaggi documentati di Angelini, soto 8 sono “non incompatibili” con le accuse. Detto in termini accessibili alla gente comune, otto volte Angelini potrebbe essersi recato a Collelongo per portare soldi a Del Turco. Altre 55 volte no. Che sia andato a Collelongo significa che portò soldi a Del Turco? Domande cruciali, risposte attese dal tribunale nella sentenza. Per alcuni commercialisti che hanno esaminato i flussi di denaro di Angelini confrontandolo con le date delle presunte “dazioni”, diverse date coincidono con prelievi di denaro e conseguenti dazioni. A chi? Certo i commercialisti non possono dirlo.
Comunque vadano le cose, la sentenza sarà davvero una decisione difficile. Si va avanti cercando certezze.
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