OK a copertura posto vacante in Procura


Avezzano – SODDISFATTO IL SINDACO DI PANGRAZIO – (Foto: il capo della Procura, Barbieri) – Talvolta, in un paese in cui tutto è precario, sovente privo di logica, e spesso deciso in maniera assurda e confusa, protestare subito e con fermezza serve. Almeno così pare sia stato per gli uffici giudiziari di Avezzano. La Procura è stata riconosciuta “sede a copertura necessaria” dal Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura: l’organo di autogoverno dei giudici -presieduto dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano- ha corretto l’impostazione iniziale della Terza commissione e disposto la copertura del posto vacante alla sede di Avezzano.
Il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, insorto contro la proposta iniziale che avrebbe indebolito l’azione di contrasto alla criminalità in un’area di frontiera, accoglie con soddisfazione la decisione del Csm: “la copertura del posto vacante alla Procura, ma soprattutto quel riconoscimento di sede a copertura necessaria messo nero su bianco dal Plenum del Csm”, afferma Di Pangrazio, “certifica che questo avamposto della legalità rappresenta un presidio strategico dello Stato per contrastare la criminalità e, nel contempo, garantire la massima sicurezza dei cittadini”. La cittadella della giustizia di Avezzano e della Marsica, una delle prime in Abruzzo per produttività ed efficienza in un territorio montano che copre la metà della Provincia di L’Aquila, quindi, deve mantenere il massimo dell’operatività. Necessità evidenziata anche dai Pubblici Ministeri, i presidenti del Tribunale, dell’ordine degli Avvocati e della Camera Penale, in un vertice a Palazzo di città, dove ha partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’abruzzese Giovanni Legnini.
Incassato il primo risultato, ora il sindaco guarda con attenzione alla prossima cancellazione delle Province annunciata dal Governo Letta per la battaglia finale in difesa dell’intera cittadella della giustizia di Avezzano inserita dal governo Monti tra le circoscrizioni giudiziarie da eliminare tra tre anni: “Quel progetto va rivisto mettendo al centro la produttività, la popolazione, i carichi di lavoro, i rischi di infiltrazione della criminalità e la realtà territoriale”.


13 Maggio 2013

Categoria : Cronaca
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