Mia Casa su ritardi ricostruzione pesante
L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà del Movimento Mia Casa: “Di fronte alla gravissima situazione causata dai ritardi nella ricostruzione pesante, il Consiglio regionale, pur da più parti sollecitato, non procede alla approvazione di una “Legge Regionale di scopo”, al fine di “aiutare” a superare gli ostacoli e accelerare le procedure burocratiche per la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico e privato.
Sarebbe perciò opportuno che il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e la Conferenza dei Capi Gruppo, decidano, a quattro anni ormai trascorsi dal 6 aprile 2009, la convocazione di un Consiglio regionale per la definizione della legislazione e del ruolo della Regione Abruzzo nella ricostruzione.
In questi giorni di grandissime tensioni politiche e psicologiche e in presenza di un inaudito e “mai visto” scontro tra istituzioni locali e nazionali, sarebbe di buon auspicio per tantissime famiglie ancora sfollate, se la Regione Abruzzo, in collaborazione con il Governo nazionale, con le Province, con i Comuni, con i “soggetti attuatori” pubblici e privati, prima che la situazione sfugga di mano e precipiti nel caos più deleterio e tra loro le Istituzioni e le rappresentanze politiche e sociali, mettesse in campo, anche sul piano legislativo, le sue risorse migliori per promuovere, coordinanare e sostenere le fasi essenziali della ricostruzione, coinvolgendo “tutti gli interessati” nelle iniziative, nei processi decisionali e di programmazione e nell’uso “esemplare e trasparente” delle ingenti risorse economiche messe a disposizione, ma non ancora utilizzate.
Invito, ancora una volta, la Commissione Speciale regionale per la ricostruzione post-terremoto, a riunirsi con urgenza e, di concerto con le istituzioni locali, gli ordini professionali, i comitati cittadini e le associazioni di categoria, “adotti, coordini e porti in aula” il provvedimento di legge già inserito all’ordine del giorno della 2^ Commissione Consigliare.
Purtroppo, sempre più spesso, specifiche sedute “straordinarie” di Consiglio Regionale sono state “sciolte” anche per mancanza del numero legale oppure “rinviate” a data da destinarsi: però, nelle attuali e difficili circostanze, tutti ci aspettiamo che i comportamenti del Presidente della Regione e del Consiglio regionale, siano ispirati al senso di responsabilità, uniformati alla coerenza della istituzione che rappresentano e al rispetto delle regole della partecipazione democratica”.
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