Proteste dalla Svezia al Prefetto Alecci
Stoccolma (Svezia) – UN AQUILANO IN SCANDINAVIA INCAPPATO NELLA BUROCRAZIA – Avendo presentato una domanda di licenza per caccia e pesca , un cittadino aquilano, Giovanni Di Simone (foto) che risiede da anni a Stoccolma, si e´sentito consigliare dalla Prefettura dell’Aquila di rivolgersi al Presidente della Repubblica poichè, a causa dei suoi pregressi giudiziari non la avrebbe potuta ottenere da nessuna autorità ma solo dal Capo dello Stato mediante – addirittura – un suo apposito DPR che gli concedesse di svolgere attività sportiva.
Incredulo Di Simone ha inviato tramite l´Ambasciata in Svezia una vibrante protesta al Prefetto Alecci, contestando l´ estremo rigore delle leggi italiane ed evidenziando il forte poradosso rispetto alla Svezia, dove l´esercizio di caccia e pesca è completamente libero , non riuscendo a capire perche´ si deve richiedere un decreto di Napolitano quando le stesse autorizzazioni per queste attivita´ se le puo´ stampare direttamente dal sito internet pagando una piccola tassa con carta di credito.
Fornendo anche spiegazioni sulle vicende accadutegli per una possibile riabilitazione , afferma di ritenersi rigidamente discriminato solo perche´alcuni provvedimenti subiti che, ritiene non gravi, sono ancora ricompresi nell´ultimo codice antimafia n. 159/2001 affermando di essersi trovato in difficolta´non per sue iniziative personali ma ha subito il particolare e difficile clima che si e´vissuto in Italia dal 1992 addossando inganni e responsabilita´a persone molto piu´in vista di lui , il Di Simone, per come si legge in una sua nota, nel reclamo ha chiesto al Prefetto Alecci una ulteriore analisi del provvedimeto , con maggiore profondita´e coscienza “sentendo vergogna a dover scomodare il Capo dello Stato per un aspetto che in altre nazioni sarebbe di dettaglio”.
Ecco una storia interessante, dunque, che conferma… le grandi distanze tra l’Italia e il resto dell’Europa. Non solo geografiche, evidentemente.
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